Al Comunale di Treviso Mythos, un viaggio alle origini dei Giochi Olimpici in Grecia

Ritorna al Del Monaco il ciclo ideato da Tema Cultura. saranno cinque gli appuntamenti per riflettere sullo sport e sul legame tra guerra, pace e civiltà

Marina GrassoMarina Grasso
A Treviso torna la rassegna Mythos: teatro, parola e mondo antico
A Treviso torna la rassegna Mythos: teatro, parola e mondo antico

Torna anche in questa stagione al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso il ciclo “Mythos”, ideato da Tema Cultura e ospitato dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Una rassegna che intreccia teatro, parola e mondo antico e che nel 2026 assume un significato particolare: in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, il percorso di quest’anno diventa un viaggio alle radici dei Giochi nella Grecia classica, dove tutto è cominciato 25 secoli fa.

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Il festival Mythos

“Festival Mythos Olympia 2026” propone cinque appuntamenti tra febbraio e maggio, per riflettere sulle origini dello sport, sul senso della competizione e sul legame profondo tra guerra, pace e civiltà. Il progetto è realizzato in collaborazione con Classici Contro, Università Ca’ Foscari Venezia e Associazione Musicale Francesco Manzato, con il sostegno di Banca Prealpi San Biagio.

Ogni appuntamento è preceduto da un aperitivo di benvenuto alle 19, mentre le letture iniziano alle 20. Il ciclo si apre il 3 febbraio al Ridotto del Teatro trevigiano con Andrea Cozzo e “La logica della pace, la logica della guerra. Che cos’è lo sport”. Filologo e grecista, docente all’Università di Palermo, Cozzo propone una riflessione che attraversa sociologia e storia, indagando lo sport come spazio di confronto e di crescita, ma anche come proiezione di conflitti antichi: due logiche opposte – la guerra che annienta, la pace che costruisce – diventano così le lenti per leggere il gesto atletico come atto di civiltà.

Il 24 febbraio, sempre al Ridotto, Enrico Chies affronta il tema “Athloi, alle origini dello sport. L’agonismo e il fair play degli eroi”. Nelle pagine di Omero, ricorda il classicista padovano, nascono le prime forme di competizione regolata: nei giochi funebri e nelle gare degli eroi si affermano l’onore, la memoria e la misura, valori che diventeranno fondamento dello sport moderno.

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Il 24 marzo arriva “Guerra e sport. Eroi a confronto: il duello e le regole”, con Federico Tanozzi, e il racconto del duello tra Ettore e Achille diventa il punto di partenza per riflettere sul confine tra violenza e rispetto. Per ricordare che anche nel confronto più estremo esistono regole capaci di limitare la ferocia e di aprire un varco alla compassione.

Il 14 aprile il viaggio prosegue con “Le gare del mito. Da Virgilio, Eneide V Canto”, lettura teatralizzata di Marco Fucecchi, latinista e studioso della poesia epica. Nei giochi celebrati in onore di Anchise, che i profughi troiani organizzano in Sicilia durante il loro viaggio verso l’Italia, Virgilio trasforma la gara in simbolo di memoria e di rinascita: una festa di civiltà che unisce il mondo antico e quello moderno.

Infine, il 12 maggio, “La gloria degli eroi. Eracle e la gloria di Olimpia: la poesia e la fama della vittoria”, con Carmine Catenacci e Paola Angeli Bernardini. Al centro, la figura di Eracle, fondatore dei giochi olimpici e modello di ogni impresa sportiva. Attraverso testi e narrazione, i due studiosi ricostruiscono la nascita del mito olimpico come celebrazione della bellezza, del tempo e della misura umana. —

 

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