TREVISO IN EUROPA »IL BASKET

Un rapporto affascinante fra il Palaverde, leggasi Benetton Basket, e la pallacanestro europea. Un’epoca, com’è logico, contrappuntata da delusioni e gioie, da vittorie leggendarie e sconfitte cocenti. E da tanti grandi campioni di livello mondiale. Raccontare una storia lunga 22 anni è facile e difficile perché gli episodi sono innumerevoli, ma proprio per questo scegliere il meglio non è semplice. La prima partita di una Coppa europea la Benetton la giocò il 25 ottobre 1989 contro l’Olimpia Lubiana: era il primo turno di Korac per la quale Treviso s’era qualificata grazie al quinto posto in campionato l’anno prima. Vinsero gli sloveni 83-80, che poi nel retour match si imposero 84-68. In panchina il grande Riccardo Sales e Lele Molin, oggi coach di Caserta, in campo fra gli altri due attuali presidenti, Vazzoler e Villalta e due futuri procuratori, Iacopini e Minto. Anche l’ultima apparizione assoluta fu casalinga e coincise con una sconfitta: 17 aprile 2011, Final Four di Eurocup, finale terzo-quarto posto fra Benetton e Cedevita Zagabria: croati vittoriosi 59-57. Il giorno prima, in semifinale, i casual avevano ceduto al Siviglia 75-63 (Bulleri 15) e la delusione fu enorme, anche perché sotto sotto si sperava, a due mesi dal famoso annuncio, che regalandogli la Coppa i Benetton ci ripensassero: Repesa e il povero Lefebre invece passarono dal trionfo sperato al tonfo doloroso. Le due Coppe Europa alzate al cielo sono datate 1995 e 1999. La prima il 14 marzo a Istanbul, dove in una delle più belle finali di sempre la Benetton di D’Antoni battè il Tau 94-86 (Naumoski e Woolridge 26, entrambi in campo 40 minuti, Pittis 16). La finale fu raggiunta grazie all’impresa di aver superato due volte in Francia l’Antibes, dopo aver perso 95-88 in casa garauno di semifinale. Il 21 e 23 febbraio in Costa Azzurra successi per 99-93 (Naumoski 44) e 87-83 (Nau 22). Quattro anni dopo, a Saragozza il 13 aprile, Benetton-Valencia 64-60 (Williams 17, Nicola 14). Ora le delusioni, quasi tutte avvenute lontano dal Palaverde: la prima e più atroce resta la sconfitta in finale di Atene contro Limoges, 15 aprile 1993: 59-55 (Teagle 19). Due giorni prima invece il delirio contro il Paok, battuto 79-77 davanti a 15 mila tifosi greci con chicca finale di Ragazzi dall’angolo. Contro i francesi, a -41” 55-55, Bilba segnò due liberi, nell’azione successiva su un pick and roll avvenne un cambio difensivo e Kukoc si trovò a fronteggiare Forte, che gli soffiò del pallone. Zdvoc poi mise i liberi decisivi e Skansi, a proposito del catenaccio di Maljkovic, parlò di "morte della pallacanestro". L’altra finale di Eurolega persa fu 76-65 al Sant Jordi di Barcellona (16.670 spettatori), 11 maggio 2003 proprio contro i blaugrana (Edney 16, Bodiroga 20, Fucka 17), due giorni dopo aver battuto fra mille polemiche (canestro da due di Bulleri dato da tre) il Montepaschi 65-62 (Garbajosa 14). E che dire di quell’Aek-Benetton 69-66, semifinale 1998 sempre a Barcellona con lo stesso arbitro, Rems, di Atene? Il Palaverde in Europa ha visto più che altro delusioni. Memorabile il doppio scontro con l’Aris in semifinale di Korac, 5 e 12 marzo 1997: a Salonicco 77-73 per i greci (Williams 32, Boni 25), a Villorba si andò all’overtime e successo inutile 87-86 (Pittis 18). Oppure il 65-64 con cui il 14 marzo 1996 il Panathinaikos, garatre dei quarti, impedì alla Benetton di andare alle Final Four di Parigi, con Vrankovic che stoppò l’ultimo disperato gancio di Zele Rebraca.
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