Treviso, escrementi sugli spalti: al Tenni scatta la chiusura

TREVISO. Un tempo ci giocavano Juventus, Inter e Napoli. Davano prova di classe Alex Del Piero, Francesco Totti e David Trézéguet. Sbocciavano talenti come Luca Toni e Leonardo Bonucci. Ma sembra passata un’èra geologica. Ora il Tenni è ridotto a letamaio, versa in condizioni indecenti e desolanti. Uno stadio glorioso diventato il rifugio prediletto dei piccioni. Una porzione della tribuna coperta era ieri interdetta al pubblico. Il motivo? Gli escrementi lasciati dai volatili. E sugli altri seggiolini la situazione non era delle migliori. Chissà cosa avrà pensato Gianni De Biasi, commissario tecnico dell’Albania e spettatore d’eccezione di Treviso-Giorgione. La tribuna centrale, negli anni d’oro, aveva ospitato pure lui.

Oltre a fior di presidenti, allenatori e procuratori. Ora devi prestare attenzione a dove siedi e appoggi le scarpe. Un tempo respiravi aria di grande calcio, adesso imperversano i colombi. L’italiano sgangherato del cartello affisso dalla società (da spedire a Cristiano Militello per la sua rubrica su “Striscia la Notizia”?) ci mette il timbro: «Settore non agibile. Ci scusiamo con il pubblico. Ma questo disagio non è dovuto alla società Acd Treviso. In quanto per risolvere il problema dei piccioni bisogna intervenire a monte con interventi che a oggi non avendo lo stadio in gestione sono improponibili».
La diatriba è nota: il Comune non ha concesso lo stadio al Treviso di Nardin, ma la società biancoceleste ci può giocare le partite e ritiene che passare con la ramazza non faccia parte dei suoi compiti. Nessuno ha in carico la gestione, così lo sporco sugli spalti è aumentato, tanto da palesarsi un problema di igiene. Confidando in un'accelerazione della trattativa per il cambio di proprietà, basterebbe il buon senso. La storia va rispettata.
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