Tarvisium torna in serie a dopo 16 anni

Sconfitta in casa di un punto, ma è sufficiente per la promozione
Bolognini Treviso Tarvisium-Pesaro Rugby
Bolognini Treviso Tarvisium-Pesaro Rugby

Quando la testa non c’è, devi affidarti al cuore. Quando non riescono nemmeno le cose più semplici, puoi uscirne solo con la determinazione. E quando stai perdendo la bussola, puoi solo sperare di trovare, in fondo all’ anima le risorse per non cedere. La serie A della Tarvisium nasce così. Nel cuore delle magliette rosse, che ha scritto, non a caso, le pagine più belle del club di San Giuseppe. Nel rigore di coach Favaro, che ha estratto gli assi giusti per il rush finale. E nel sostegno di un ambiente che non voleva rivivere la beffa aquilana 2013, e voleva celebrare il ritorno in A (non più Olimpo) dopo 16 anni. La tensione è stata più forte della voglia della squadra, che aveva vinto largo nella Marche. Errori madornali, palloni che scottavano, scelte incomprensibili. Né il primo vantaggio di Dugo, né la superiorità in chiusa (4 calci contro 1 in 40’), nè la touche altalenante di Pesaro davano serenità. Anzi. Fogagnoli lasciava un’autostrada a Gai (3-7). E la Tarvisium ne combinava una più di Bertoldo palla in mano: Gobbo era in giornata no, fino a un «velo» che faceva annullare la meta di Lionieri. Due sovrannumeri dalla chiusa sprecati, e due incursioni di Lionieri, e Stodart (meno brillanteieri), con squadra schierata al largo senza avversari, vedevano palla cadere. E si falliva anche il penalty del –1.Si sperava nella svolta dopo l’intervallo. Macchè. Tre punti di Pizzinato (6-7) subito vanificati. Fogagnoli lasciava palla in campo, dopo ricezione pasticciata, e il neoentrato Jahouari si trovava la strada spianata per la meta. Come un autogol. Buon che Marco Martinelli fallisse la trasformazione: a quel punto Pesaro avrebbe intravisto la A (+ 8 come la Tarvisium all’andata, ma differenza mete favorevole). Poteva essere la mazzata, ma un fallo di Santini in spinta portava Pizzinato in piazzola, e la Volteco respirava: 9-12. Ma subito Martinelli ristabiliva le distanze. La Tarvisium non riusciva ad andare al largo. Fino al 32’: potente break di Caminati, sostegno ficcante di Mattarucco – Favaro con loro ha dato tono al pack, dopo l’infoRtunio a Pavanello – e al largo Dugo segnava comodamente. Pizzinato non centrava la trasformazione del sorpasso, e si soffriva 8 interminabili minuti.Favaro voleva un calcio per la vittoria, a mo’ di ciliegina (legittima) sulla festa. Ringraziava invece una difesa capitale dei centri su Sabanovic, la freddezza del pack nel possesso, la solida touche e il lavoro oscuro di Tosone. Era la festa tanto attesa: fuochi di artificio in pieno giorno. (a.p.)

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