Sylla brinda al 2022 nel segno delle Pantere «La Coppa? Sì, vorrei rivedere Mattarella...»

VOLLEY. La schiacciatrice della Prosecco Doc tra Capodanno, vaccini, mascherine, tifosi e i nuovi obiettivi 
Mirco Cavallin

la protagonista

È stato un Capodanno di squadra quello delle pantere che hanno trascorso la notte di San Silvestro per la maggior parte a cena tra compagne e amici. Dopo il Natale, che non era previsto come giorno libero, il veglione è stata un’altra occasione per consolidare il gruppo, al quale si riunita, per l’occasione anche l’ex McKenzie Adams, libera da impegni per la pausa di tre settimane del campionato turco. Il 2021 è stato l’anno delle cinque finali (Coppa Italia, scudetto, Champions League, Supercoppa e Mondiale per club) con quattro trofei messi in bacheca, a cui va aggiunto il record di 76 vittorie consecutive e l’oro Europeo della nazionale.

Le azzurre hanno avuto come capitana Miriam Sylla, che giovedì sera è tornata a giocare una partita intera dopo quasi un mese ed è sulla via del pieno recupero. «Purtroppo ci vuole pazienza, dote che a me manca completamente. Sono ancora un po’ indietro e si vede. Ma sto lavorando tutti i giorni per tornare ad avere lo stesso ritmo delle mie compagne. Sono fiduciosa nel pieno recupero, man mano che il fisico risponde, anche l’entusiasmo cresce».

La gara contro Cuneo si è giocata per la prima volta con tutti gli stendardi dei trofei esposti, alcuni pronti da un paio d’anni. L’anno vecchio è stato segnato anche dalle delusioni di Tokyo alle Olimpiadi e di Ankara al Mondiale per club. «Recuperare e pensare subito ad un altro trofeo è complicato, ma è pur sempre quello che ci viene chiesto tutti i giorni. Tra Olimpiadi ed Europeo ci siamo riuscite, ci proveremo anche in vista della Coppa Italia a Roma dove proveremo ad essere al top. Contro il Vakifbank abbiamo dato tutto quello che era possibile, ma non è bastato. Il mio 2021 è stato personalmente difficile a causa dell’infortunio e non me la sento di fare grandi progetti. Ora, dopo un paio di giorni di riposo ci concentriamo sulla Coppa Italia, che vogliamo tenere in bacheca».

Anche tra le pantere a fine gara hanno fatto la comparsa le mascherine Ffp2, obbligatorie per il pubblico all’interno dei palazzetti. Cuneo era arrivata decimata dalle assenze per Covid e il consueto cambio campo non è stato fatto, come avvenuto già in altri tornei. In più tra pochi giorni si tornerà alla capienza massima del 35%. «Da cittadina, prima che da atleta, penso che bisogna fidarsi della scienza. Del resto si prendono normalmente medicine di cui nessuno legge o conosce la composizione. Noi in squadra la terza dose l’abbiamo già fatta».

Ha tenuto banco in questi giorni la protesta dei tifosi gialloblù e di quelli di Busto contro l’organizzazione della Coppa Italia, per date, orari e collocazione dei posti nel terzo anello del PalaEur. «Non ho letto tutte le loro motivazioni, ma condivido il fatto che Roma sia scomoda da raggiungere in un giorno lavorativo in tempo per vederci giocare mercoledì a metà pomeriggio. Per noi è un lavoro e lo facciamo, sarebbe stato bello dare modo a tutti di essere presenti».

Solo domani sera Conegliano conoscerà l’avversaria della semifinale, una tra Scandicci, a sua volta colpita dal Covid, e Busto. In caso di arrivo in finale e poi di vittoria si potrebbe ripetere la foto di gruppo col Capo dello Stato Sergio Mattarella, che giovedì assisterà alla partita decisiva. «Spero proprio di rivederlo. Vorrà dire che la Coppa Italia sarà rimasta ancora una volta nelle nostre mani». —

MIRCO CAVALLIN

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso