Sogno Champions, i Vip di Treviso tifano Juventus

Calcio. Treviso bianconera mobilitata per Cardiff. Vidotti: «Stavolta possiamo farcela». Polegato: «Spero segni Higuain»
TREVISO. Cardiff è dietro l'angolo, la Marca si mobilita. Perché la nostra provincia è feudo storico di juventini. Un fremito intergenerazionale: dall'imprenditore allo studente, dal commercialista al barista. C'è chi si è assicurato il biglietto, chi se la gusterà a Treviso con amici. E chi ha fatto di tutto per esserci: perché una finale Champions val bene anche una spesa fuori dall'ordinario.
Andrea Vidott
i, manager sportivo e co-titolare dell'agenzia Idee Europee, tifoso bianconero sin dalla tenera età, avrebbe voluto godersela dal vivo con il figlio Lorenzo, baby calciatore di fede juventina: «Invece non riesco a portarlo per motivi di lavoro, soffrirò a casa davanti alla tv. Mi "rappresenterà" Sofia Goggia, di cui sono procuratore. Prevedo una finale equilibrata, ma la Juve ha ampie possibilità di farcela. M'appassionai per via dei compagni di scuola, poi la juventinità s'è rafforzata, lavorando con Del Piero per il ritiro del Sydney a Jesolo».
Marco Lucchese
, ex addetto stampa del Treviso, oggi direttore commerciale Siretessile, è fra gli amici intimi di Leonardo Bonucci, che 10 anni fa fece in biancoceleste le prime esperienze con i grandi: «Parto sabato mattina con il charter messo a disposizione dalla società per parenti e amici. Ha organizzato tutto Leo: ci sono pure un viterbese, il suo migliore amico, e un paio di ragazzi di Torino. Ci chiamano ormai "clan Bonucci", agli appuntamenti più importanti non manchiamo mai (dato per certo anche il motivatore Alberto Ferrarini, ndr). Conosco bene la moglie Martina e i figli. C'era un bel rapporto già ai tempi del Treviso, negli ultimi tre anni abbiamo cominciato a vederci di più. Il lavoro mi spinge spesso a Torino, ho partecipato alla festa dei suoi 30 anni e il clan ha pure un gruppo WhatsApp per sentirsi ogni giorno». Lucchese, figlio di Bepi, ex vicepresidente del Treviso, non tiferebbe però Juve: «Sono milanista, mi definisco "simpatizzante Bonucci". Qualcuno dice che vado lì a gufare, in realtà veder vincere Leo mi renderebbe l'uomo più felice al mondo». Voleranno in Galles pure
Alberto Zanatta
, direttore generale Nordica, e il commercialista
Ermanno Bo
ffa
. «Ci vado con un paio di amici, lì ne troveremo altri», spiega Zanatta, «E spero stavolta finisca bene: ero in tribuna pure nelle finali di Manchester 2003 e Berlino 2015. Conto su Higuain e Dani Alves, ma sarà tutta una questione di testa».
Roberto Della Pietà
aveva seguito allo Juventus Stadium il quarto d'andata con il Barcellona, ma il lavoro l'ha portato in questi giorni in Brasile. Niente Cardiff pure per il figlio
Nicola
: «Avevo la possibilità di procurarmi il biglietto, ma mi dispiaceva lasciare il pargolo Robertino davanti alla tv senza il papà. Mio figlio stravede per Dybala, potrebbe essere l'uomo decisivo. Si merita il 10, spero presto glielo diano. E mi auguro possa incidere Higuain, che le cose migliori le ha sempre fatte in campionato». Pronta ci sarebbe una bici Pinarello da donare alla "Joya" in caso di trionfo. L'ex ciclista
Matteo Tosatto
è noto anche per il forte legame con i colori bianconeri: «Sfegatato? Direi, molto sfegatato. Sono fiducioso, la Champions sarebbe la ciliegina. Al pomeriggio ho una pedalata con amici, la sera ci ritroveremo davanti alla tv. Chi sarà protagonista? Facile dire Dybala o Higuain, io punto su Buffon». Forse perché come "Toso", pro' fino al 2016, conosce l'elisir di lunga carriera.
Giorgio Polegato
, presidente Astoria vini, ha fatto invece un fioretto: «Ho assistito dal vivo a quattro finali e l'ho vista perdere tre volte. Dopo Berlino, ho detto basta. Preferisco soffrire a casa. Sarò a cena con amici, una quindicina. Tutti juventini. Pure
Roberto Castagner
della distilleria. Il man of the match? Non ho preferenze, confido in uno degli 11. E spero segni Higuain, ma va benissimo il terzino sinistro».

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