Salgareda, Matteo Rover è campione con l’Inter Primavera

MOTTA DI LIVENZA. Sabato scorso, nella finale del campionato Primavera, giocata al Mapei Stadium di Reggio Emilia fra l’Inter Primavera allenata da Stefano Vecchi e la Fiorentina di Emiliano Bigica, i tempi regolamentari, si erano chiusi con un risultato in bianco. Poi nei supplementari, a sbloccare la partita, nel corso del primo extra time, ci aveva pensato l’argentino Facundo Colidio. Chiuso in vantaggio il primo tempo supplementare, a siglare il gol che ha consegnato ai nerazzurri lo scudetto di categoria è stato Matteo Rover, subentrato ad Adorante al 13’ della ripresa.
Originario di Salgareda, calcisticamente è cresciuto nella Liventina, Bruno Cover, dirigente biancoverde e capo del settore scouting, lo ricorda così: «Matteo, venne a Motta quando aveva 13 anni, nella stagione 2012-13 dal Team Biancorossi. Con noi, ha fatto i Giovanissimi primo anno, per il campionato sperimentale. La stagione successiva – racconta ancora Cover – sarebbe dovuto partire, ma rimase qui perché gli mancava qualche cavallo nel motore».
Messo quel cavallo, ovvero rafforzato dal punto di vista fisico, «Dopo tre stagioni lo segnalai all’Inter - racconta ancora Cover - e lo accompagnai a fare un provino di due giorni insieme ad altri due ragazzi. Alla fine del secondo giorno, i dirigenti milanesi mi dicono che il ragazzo sarebbe dovuto rimanere un altro giorno perché lo volevano provare in un’amichevole». È così che l’avventura in nerazzurro di Matteo Rover comincia con gli Allievi nazionali come terzino. In quel ruolo gioca l’intero girone di andata di quel campionato. «Poi, – racconta ancora Cover – gioca il girone di ritorno come attaccante, suo ruolo naturale. L’anno successivo gioca il campionato Primavera senza passare per la Beretti, e vincono lo scudetto».
Anche in quella partita Matteo Rover c’era, e le reti che valsero lo scudetto ai nerazzurri furono siglate da Vanheusden e Pinamonti, compagno di squadra di Rover fin da quando arrivò in nerazzurro, un anno dopo essere stato rimandato a causa del fisico ancora piuttosto esile. Lo scorso anno, prima di tornare a giocare a Motta nel triangolare di inizio stagione, Matteo Rover un piccolo premio se lo è preso: partecipare a una settimana di ritiro con la squadra di Luciano Spalletti. «Una bella esperienza” , ricorda Matteo. Un’esperienza della quale, sicuramente avrà fatto tesoro, e ora spera che possa diventare un appuntamento più frequente, se non proprio fisso. Il sogno di arrivare in prima squadra non è più così lontano.
Marco Guerrato
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