Rugolo a Le Mans Sarà derby trevigiano con Sernagiotto

Il pilota di Montebelluna della Ferrari festeggia l’Asias Series «Non vedo l’ora di correre, prima tappa in officina da papà»

MONTEBELLUNA. Michele Rugolo di Montebelluna, re dell’Asian Le Mans Series, è felicissimo. Il 18 giugno, alla 24 Ore di Le Mans, sarà derby trevigiano con Giorgio Sernagiotto, di Caerano, della Villorba Corse. «Sapevo che con la Ferrari del DH Racing seguita tecnicamente dal team AF Corse di Piacenza avevo una grande chance di vincere il titolo. Sapevo anche che avrei dovuto vedermela soprattutto con le altre Ferrari 488 GT3, perché la vettura era la migliore del lotto. Sulla macchina del team BBT c’era Alessandro Pier Guidi che è un pilota molto forte, su quella dei miei compagni di squadra, la numero 3, un pilota ufficiale della Casa di Maranello come Olivier Beretta, che ha corso anche in Formula 1, e un ragazzo veloce come Alex Riberas che ha fatto benissimo in America».

«La stagione è stata intensa» afferma Rugolo «Alla prima gara, insieme a Fred Vervisch e a Neric Wei abbiamo raccolto un quarto posto, poi a partire dal secondo appuntamento sono stato affiancato da Matthieu Vaxiviere e da Stephane Lemeret, due ottimi piloti».

«Al Fuji tutti si aspettavano la pioggia, ma noi avevamo la sensazione che tanto brutto in gara il tempo non sarebbe stato. Abbiamo trovato cielo coperto ma pista asciutta e abbiamo massimizzato il lavoro fatto nelle prove centrando un set-up perfetto. Abbiamo vinto meritatamente e avremmo chiuso i giochi con una gara d’anticipo a Buriram, in Thailandia, se non fosse che abbiamo commesso un’ingenuità in corsia box che ci è costata una penalizzazione».

«Per colpa di quell’errore ci siamo “regalati” un paio di settimane di patema in più. Abbiamo visto tante volte con quale facilità nel motorsport quello che sembra quasi vinto si può perdere. Io personalmente non vedevo l’ora di scendere in pista per chiudere i conti. Abbiamo impostato il weekend in modo prudenziale, perché ci bastava un quarto posto se la vettura del team BBT avesse vinto. La corsa è stata complicata e nel finale, quando abbiamo capito che BBT non poteva arrivare primo, ci siamo messi in gestione».

«È una vittoria bellissima, anche più di quella del 2013. Lo dico perché siamo riusciti a portare alla vittoria un team nuovo, di nazionalità cinese e che per la prima volta si affacciava nel motorsport. Devo complimentarmi con tutto il team, anche i ragazzi della vettura numero 3 che sono arrivati dietro di noi in classifica completando una bellissima doppietta per DH Racing. I ragazzi del box sono stati straordinari e ci hanno sempre aiutato a dare il meglio. Inoltre la Ferrari si è dimostrata letteralmente indistruttibile. Abbiamo spinto al massimo con la 488 GT3 per 30-32 ore nell’arco del campionato e non abbiamo mai avuto nemmeno il più piccolo guasto. In Ferrari hanno realizzato un prodotto grandioso e che i ragazzi di Michelotto, che la preparano per le corse nella loro officina di Padova, hanno svolto in modo egregio il loro compito. Sono molto fiero di loro e fiero, come italiano, di aver vinto un titolo con la Ferrari».

Programmi per il futuro? «Dobbiamo ancora definire la situazione per la 24 Ore di Le Mans: il team si è guadagnato l’iscrizione alla gara, per sapere se guiderò anche in quella corsa occorre attendere che si definiscano un po’ meglio i programmi. Io per certo so che affronterà un’altra volta il campionato Blancpain Endurance Cup insieme al thailandese Pasin Lathouras. Ci aspetta una stagione intensa con la 488 GT3 del team AF Corse il cui appuntamento principale sarà la 24 ore di Spa-Francorchamps, una corsa mitica quanto la 24 Ore di Le Mans. Non vedo l’ora di scendere in pista, prima però passo a dare una mano a mio papà in officina...».

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