Rugby, Benetton: in Challenge buona la prima contro i Lions

I biancoverdi in trasferta in Sudafrica nel debutto di Challenge Cup battono in rimonta i padroni di casa 18-26

Pietro Nalesso
Un momento del match tra Benetton e Lions (Foto Benetton)
Un momento del match tra Benetton e Lions (Foto Benetton)

Tre ritorni splendidi nel ponte dell'Immacolata a Treviso: gli alberi di Natale nelle case, le luminarie nelle vie del centro, Tomas Albornoz in campo. Il tucumano ricorda a tutti, finalmente, perché è il 10 dei Pumas terzi al mondo. Entra e stravolge un Benetton sul punto di crollare a Johannesburg, lui come tutta la panchina biancoverde: Garbisi scuote una mediana sterile, Ruzza è una minaccia dalla touche anche in difesa e stressa la rimessa sudafricana causando due perse, Fa'aso'o libera Marin per la meta che spezza il match, le prime linee sono ordinate in chiusa e fattori a gioco aperto, vedi la terza marcatura che vale il sorpasso, autore ancora Marin. Ma è il regista argentino l'eroe di giornata: piazza da 47 metri al primo respiro in campo, salva una meta strappando il pallone a Mpeku (croce e delizia dei suoi) e fa esplodere i Leoni al 79' con un drop da metà campo, e poco prima Lynagh aveva mancato l'appuntamento con la meta di bonus facendosi sfuggire l'ovale dopo un guizzo.

E per Treviso i primi 4 punti in Challenge Cup sono vitali, quasi insperati visti i primi 50' ei tristi precedenti fuori da Monigo: rispetto ad Ulster la squadra di MacRae ha dato il suo meglio nel finale, dopo che a inizio secondo tempo si è vista una sequenza horror di errori sullo stampo di Belfast. Ma andiamo con ordine: nel primo tempo i Leoni hanno vissuto la partita come un modesto secondo violino di un'orchestra con poche note gradevoli. Questo perché i Lions placcavano al 74% contro l'83% dei nostri, ma Treviso andava sotto 10-8 nel punteggio finito il lato A. Come mai? I soliti in avanti, uno da mangiarsi le mani con Uren nei 5 (31'), due tra Zuliani (6 fasi) e Lamaro a metà campo. E così Quan Horn bucava con un calcetto la linea difensiva, Lynagh andava a farfalle e Mpeku (eccolo qui) segnava la prima meta. Il Benetton aveva iniziato in maniera magistrale, colpendo alla prima palla buona e contenendo senza patemi d'animo le timidi avanzate dei padroni di casa. Al 5' Mendy e Umaga spostavano l'ovale verso sinistra dalla touche nei 5 battuta da Bernasconi (su calcio chirurgico in precedenza di Jacob), Rhyno Smith accomodava l'ovale sulla bandierina (0-5). Poi i Leoni diventavano pirati senza palla, Zuliani saliva in cattedra come re del breakdown e guidava una linea anche sopra le righe, da qui la penalità in ruck di Gallo che portava al piazzato di Chris Smith (3-5, 8'). Ma l'atteggiamento era giusto, il piano gara era rispettato, necessitava di qualche nota agrumata in più, soprattutto con la palla. Da qui la sequenza di perse già citata, 4 break non concretizzati, una squadra inferiore nel possesso e nel territorio, ma condannata solo dagli in avanti prima della botta psicologica della meta subita. Sciagura, che portava ad un avvio da mani nei capelli nella ripresa, sull'onda dei bassissimi standard di Belfast: scende drammaticamente la collisione positiva nel placcaggio,I Lions scavano il solco approfittando di un lancio pessimo di Bernasconi nei 5 difensivi di Treviso, Venter sfondava dopo un power-play di due minuti.

Ha cambiato la partita Albornoz e tutta la panchina, ma a fermare l'emorragia era stato Zuliani con il tenuto strappato al 49' (Zuzu MVP, irrinunciabile e vero leader del pack). Umaga non ha più benzina e sbaglia il piazzato (53'), Chris Smith fa il contrario e la squadra di van Rooyen è sopra break adesso (18-8). Saranno gli ultimi punti sudafricani, prima della doppietta di Marin, liberato nella lunga corsa dall'off-load di Fa'aso'o al 70', poi letale su una ripartenza costruita da Mendy e Albornoz. Ma Mpeku (ancora lui!) commetteva un in avanti volontario al 67' con giallo estratto dal francese Bralley e dava una bella spinta verso la rimonta del Benetton. E stavolta il parziale letale Treviso lo serve e non lo subisce: dopo lo 0-35 di Belfast e lo 0-23 contro gli Stormers in casa sembrava tutto apparecchiato verso il crollo nella ripresa, e invece i Leoni hanno infilato un 18-0 in 24' che dà la prima vittoria in coppa. E la trequarti con Marin e Albornoz in stato di grazia ha avuto un'impennata, due sapienti gestori della palla in grado di scatenare Menoncello, Lynagh, Mendy e Smith (su cui si può sempre fare affidamento, nonostante gli svarioni nel gioco aereo). Seconda vittoria all'estero del 2025, sempre a Johannesburg, questa volta con 20 gradi in più rispetto alla fredda Treviso: si può giocare ogni settimana a Ellis Park? 

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