Rugby: Casale abbraccia Callow, primo straniero

CASALE SUL SILE. In riva al Sile le radici del rugby sono fortissime. E le emozioni sorgano fortissime, quando ci si rivede fra vecchi compagni. A Casale, poi, la storia è di casa ogni giorno. Perché gli starnieri venuti a Cassale tornano sempre volentieri a trovare i vecchi caimani di ieri.
Il primo di tutti loro, l’inglese Paul Callow, che giocò a Casale nel 1973, è stato riaccolto nell’ultimo match casalingo della Dopla. Ed è stata un’altra giornata speciale.
Aveva 18 anni, allora, il giovane Pal, oggi 73enne. Arrivava da Londra, portatoi da Giovanni Fiorin, allora dirigente della Gasparello. Mediano di apertura e piazzatore, talento e visione nel gioco aperto: fa subito la differenza, con i vari Bottazzo, Barbon, Cadamuro, Nascimben e poi i prestiti dal Treviso, da Campeol a Visentin , da Rossi a Pavan. Coach era allora l’indimenticato Piero Peron... a fine anno sarebbe stata promozione in serie A. E in riva al Sile sarebbe approdato anche Ken Carrington, il primo All Blacks a giocare in una squadra itailiana, contro Brescia, Petrarca, Roma, Aquila, Rovigo, Catania Treviso,San Donà, Torino.
Callow ha contribuito a portare Casale alla grande ribalta del rugby italiano. Nel 1976 il ritorno nella sua Inghilterra, dove poi prenderà il brevetto di pilota, lavorando per anni per la British Airways e succesivsmente per una compagnia privata.
«Vivo in Cornovaglia, adesso» ha raccontato agli amici casalesi, fra una pinta di birra e un’altra, «ho una fattoria, e un allevamento di cavalli immersi nel verde della campagna inglese».
Per l’occasione, Paul ha ricevuto il premio «man of the match», e la maglia ricordo della squadra biancorossa. Il presidente Claudio Perazza lo ha aggiornato sulle ultime vicende del club, che festeggiava il terzo posto assoluto nella prima stagione di serie A.
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