Reginato si cala il cappello «Buffon, ora vinci il record»

«Bravo Buffon a superarmi, perché oggi è molto più difficile migliorare i record: le difese di una volta non ci sono più». Il trevigiano Adriano Reginato, 76 anni il 19 dicembre, è stato appena...

«Bravo Buffon a superarmi, perché oggi è molto più difficile migliorare i record: le difese di una volta non ci sono più». Il trevigiano Adriano Reginato, 76 anni il 19 dicembre, è stato appena scavalcato dal portiere della Juventus nella speciale graduatoria che tiene conto dei minuti d'imbattibilità. Nella top ten dei numeri 1, comandata dall'ex milanista Sebastiano Rossi, il guardiano azzurro è adesso ottavo a quota 730', davanti all'ex cagliaritano Reginato, che nella stagione 1966-'67 mantenne la porta inviolata per 712'. Ma nell'attuale torneo, l'estremo di Carbonera, che da 47 anni risiede nel capoluogo sardo, è stato sorpassato anche dal romanista De Sanctis, settimo con 744'. «Resta però mio il primato di imbattibilità per le partite d'inizio campionato», osserva orgoglioso Reginato, «Alla mia epoca, tuttavia, i portieri erano più protetti, dalla squadra e dallo stesso regolamento». Reginato militò in serie C nel Treviso con Salar allenatore, poi si trasferì al Torino di Nereo Rocco (compagno di Meroni), quindi Vicenza e Cagliari. Con i rossoblù vinse il memorabile scudetto del '70, pur facendo la riserva di Albertosi. Della Sardegna si è innamorato e non l'ha più lasciata (come altri scudettati: da Riva al veneziano Brugnera): lì vive con la moglie Luciana, tre figli e due nipoti (un terzo è in arrivo). «Continuo a lavorare per l'agenzia di assicurazioni dell'ex compagno Ricciotti Greatti, ma non so ancora per quanto tempo», scherza al telefono. A Castagnole, invece, risiedono le sorelle Lucia e Fanny: «Mi vengono a prendere ogni anno all'aeroporto, poi andiamo assieme in vacanza a Predazzo». Si torna all'attualità e al record appena battuto: «Le difese sono ora più blande e allegre. I centrali si fanno infilare con più facilità. Tante partite finiscono con 3-4 gol al passivo, un tempo non succedeva. Ma è una questione soprattutto tattica: è cambiato il sistema di gioco. Ai miei tempi, c'era il libero: se al centrale sfuggiva l'attaccante, provvedeva lui alla diagonale. E poi è cambiato il regolamento: il portiere è più penalizzato. Hanno voluto privilegiare lo spettacolo, che nel calcio è garantito dai gol. Non scordiamo i rigori: oggi si danno con troppa leggerezza». Buffon rimane il re: «Ha fatto cose eccezionali, non è un caso che continui a essere il numero 1 della Nazionale. Un portiere completo: abile fra i pali e nelle uscite, lo scatto di reni come punto di forza. Negli ultimi tempi, l'avevo visto un po' altalenante, ma può aver influito l'età. Dietro vedo Marchetti e De Sanctis. Erede di Buffon può essere Sirigu o lo stesso Bardi, anche se deve ancora mangiare qualche pagnotta...». Postilla sul Treviso: «Meriterebbe la B o almeno la C, un peccato non trovarla nel calcio professionistico».

Mattia Toffoletto

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