Rachele Sangiuliano chiude la carriera sportiva «Ventidue anni indimenticabili. Adesso cambio»

CONEGLIANO. Hai 9 anni e l'unica cosa che vuoi fare è giocare a pallavolo. Hai 14 anni e ti accorgi che quella passione può portarti a qualche traguardo da sogno. Hai 31 anni, sei in Francia, hai...
Di Alberto Rosa

CONEGLIANO. Hai 9 anni e l'unica cosa che vuoi fare è giocare a pallavolo. Hai 14 anni e ti accorgi che quella passione può portarti a qualche traguardo da sogno. Hai 31 anni, sei in Francia, hai vinto un mondiale, hai raccolto soddisfazioni e delusioni qui e lì e decidi che è il momento di smettere. C'è altro che ti aspetta fuori da quel campo che per 22 anni è stato la tua vita.

Rachele Sangiuliano ha annunciato di lasciare la pallavolo giocata dopo l'ultima gara di play off disputata con il Cannes Le Cannet, la squadra dove la palleggiatrice ha militato in questa stagione dopo aver lasciato Conegliano.

«Però non appenderò le scarpe al chiodo», ride Rachele, « le userò ancora per andare a correre. È una scelta di vita, precisa e meditata. Sento che una fase della mia vita è finita e se ne deve aprire un'altra».

Determinante per la decisione del ritiro, comunicato attraverso Facebook, la stagione francese.

«Il primo anno a Conegliano, era il 2009, è stato molto duro moralmente e già lì volevo smettere. Poi ho ritrovato l'entusiasmo con Dragan Nesic (che potrebbe essere il prossimo coach di Modena, ndr), ho deciso di andare avanti. Volevo fare un'esperienza all'estero e ho accettato Le Cannet. Volevo provare a fare quello che so fare in un ambiente che non è il mio. Una sfida. La stagione è stata positiva, sotto ogni punto di vista. Ora sento che è arrivato il momento di fare qualcosa di diverso dalla pallavolo».

Il mondo del volley transalpino è diverso da quello italiano, le prospettive sono ribaltate e i cambi di visione provocano scelte inaspettate.

«In Francia la pallavolo non ha molto spazio nei media e il livello tecnico, i ritmi di allenamento, le pressioni sono minori», dice la Sangiuliano, «però tutti gli atleti sono professionisti, per la prima volta in carriera ho firmato un contratto di lavoro sportivo, con regole chiare, pagamenti trasparenti e rispettati. La Lega francese è molto attenta a questi aspetti e non concede deroghe. Anche il rapporto con il pubblico è diverso. La pausa tra secondo e terzo set in Francia c'è da parecchio e i club organizzano il “terzo tempo” così dopo le gare squadre, tifoserie avversarie, arbitri hanno l'opportunità di socializzare. Un'esperienza molto particolare».

Proposte sportive per il prossimo campionato ce ne sono, ma è la testa a rifiutarle.

«Della pallavolo mi resteranno l'affetto che tante persone mi hanno regalato, al di là dei risultati sportivi. Non dimenticherò nemmeno le delusioni ricevute a livello personale da dirigenti e compagne di squadra a cui ho dato la mia fiducia e l'hanno sprecata. Ho alcune proposte da club italiani, ma non mi va più di vivere il tam tam del mercato. Ho una proposta lavorativa extrasportiva che mi attrae molto, spero si concretizzi in fretta: ho voglia di riprendere il ritmo della mia vita. A chi gioca o inizia a giocare a volley, non importa il livello, voglio dire che la prima cosa da cercare è il divertimento di questo sport, le soddisfazioni arriveranno». Sangiuliano chiude con le sfide in campo, ma porta con sé tutti i bei ricordi raccolti nella sua carriera agonistica.

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