Pretotto, i gemelli di Ponzano diventati simbolo dell’atletica di Marca

Luca e Stefano difendono i colori del Ponzano: «La vittoria alla campestre dei Giochi della Gioventù è il ricordo più bello»

PONZANO VENETO. La storia dello sport è piena di storie di gemelli e naturalmente di aneddoti legati a quel feeling sottile e invisibile che lega tra loro fratelli tanto simili da esserne quasi condizionati, anche a distanza, dando vita a curiosi comportamenti omologhi e paralleli. Chi non ha mai potuto provare sensazioni simili, semplicemente perché non è un gemello, non può capire. Nella galleria dei personaggi che ruotano attorno alla grande galassia dell’atletica leggera trevigiana, trovano posto anche le emozioni di due fratelli gemelli che si allenano ogni giorno sulle strade inseguendo il sogno di vincere una maratona, o magari, più semplicemente, una gara di mezzofondo. Sullo stesso asfalto, nello stesso momento. Una miscela di emozioni che il più delle volte è praticamente impossibile da descrivere con le parole. Sono Luca e Stefano Pretotto, 44 anni, gemelli nella vita e nello sport, che da sempre rappresentano i colori della storica società “giallo verde” dell’Atletica Ponzano.

Quando iniziò la vostra esperienza con l’atletica leggera?

Stefano: Iniziai a praticare il campo di atletica leggera a Ponzano nell’estate 1983, all’età di undici anni. Scoprii l'atletica leggera durante i giochi estivi, con un bel gruppetto di amici-coetanei, praticando varie discipline: dal salto in lungo, salto in alto, corsa agli ostacoli, velocità. Tarcisio Lorenzin, che diventerà poi il nostro tecnico, scelse da quel gruppetto me ed il mio fratello gemello Luca, in quanto gli servivano dei ragazzi per una corsa su strada a staffetta a Piombino Dese.

Luca: l’esperienza iniziò nell’estate 1983, dovevamo iniziare il primo anno delle scuole medie. Ci apprezzò subito il nostro futuro allenatore Tarcisio Lorenzin, che notò la nostra predisposizione al mezzofondo. Infatti a fine estate ci fece partecipare ad una staffetta a tre frazionisti, una manifestazione regionale a Piombino Dese, conquistando subito il podio più alto.

Voi da sempre correte per l’Atletica Ponzano. Quali sono stati i ricordi più belli della vostra carriera nelle categorie giovanili?

Stefano: l’esperienza più bella e intensa è stata la vittoria alla finale nazionale a squadre di corsa campestre dei Giochi della Gioventù. Ma ricordo piacevolmente anche i ritiri estivi con la rappresentativa veneta, faticosi per l'allenamento, ma divertenti allo stesso tempo, che ci hanno offerto l'opportunità di conoscere molti altri giovani e trascorrere con loro momenti indimenticabili.

Luca: il ricordo più bello è stato quello di vincere, nell’anno 1986, la finale nazionale campestre a squadre dei Giochi della Gioventù. Dalle categorie cadetti in poi, ogni anno eravamo finalisti nazionali, sia di corsa campestre, sia in pista. Facevamo parte anche della rappresentativa veneta della fidal dove, dalle categorie superiori allievi/Juniores, organizzavano i ritiri di una settimana a Longarone. Ricorderò sempre una gara sui 1.500 mt corsa a Stoccarda, cui facevano parte altri coetanei di tutte le discipline dell’atletica. Quei momenti di condivisione, hanno rafforzato in noi il carattere e la voglia di continuare a svolgere un’attività cosi faticosa.

C’è un episodio che ricordate della vostra carriera agonistica?

Stefano: Quando, con la rappresentativa veneta, partecipai a Stoccarda ad una gara su pista, un 1.500 mt. Entrai in quello stadio enorme, fu impressionante, e servì da stimolo per portare a termine una buona gara.

Luca: Quando nel 1992 diventai campione regionale del Lazio. In quell’anno correvo per l’Esercito a Roma. Durante i 1.500 mt. nella categoria “Promesse” in una gara tattica, ed al primo passaggio dell’anello di pista Giancaterino (il Maresciallo responsabile del settore mezzofondo) mi urlò a squarciagola: “Pretotto è troppo piano questo passaggio per te!” quindi, cambiando decisamente ritmo, andai in testa e vinsi per distacco la gara. Quell’anno, allenandomi due volte al giorno presso il Centro Sportivo dell’Esercito, ottenni i migliori tempi personali nei 1.500 mt. 3’53, mentre nei 3000 mt. 8’20”».

Quali saranno i futuri obiettivi agonistici?

Stefano: Preparerò bene una mezza maratona, anche se a 41 anni ho stabilito il personale con 1h11'41”. Non escludo di poter tentare di cimentarmi sulla distanza della maratona.

Luca: Preparare ed ottenere un buon piazzamento nella finale nazionale master nella gara di 1.500/5.000.

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