Paladin mette gli Italiani nel mirino

CIMADOLMO. «Il morale è alto, ce la giochiamo». Soraya Paladin sta vivendo il suo momento migliore dall’approdo nelle Élite. La prima vittoria a Egna il primo maggio, il terzo gradino nella generale al Giro del Trentino con piazza d’onore nella tappa inaugurale, l’ottavo posto nella crono tricolore. La 23enne di Cimadolmo è oggi fra le favorite agli Italiani su strada di Darfo Boario Terme (Brescia). Soraya ha le qualità per diventare la nuova principessa del ciclismo rosa. Dietro a Longo Borghini o alla campionessa uscente Cecchini, ecco farsi largo un nome nuovo.
Soraya, com’è il percorso?
«È adatto a me, mi trovo bene su salite corte che richiedono potenza. Potrei tenere, cercherò di difendermi il meglio che posso. Il tracciato (120 km, ndr) rende la corsa aperta, molto dipenderà da come verrà affrontata e da quante rimarremo nel finale. È previsto un circuito da ripetere sei volte: le prime quattro con la sola salita di via Panoramica, poi il giro si allunga con un muro di 300-400 metri al 20%. Dallo scollinamento mancheranno 4 km all’arrivo. Può nascere la fuga, possono trovare spazio le finisseur. L’Italiano è sempre un terno al lotto, ma non penso si finirà in volata».
Quale sarà la tattica della Top Girls Fassa Bortolo?
«Correremo con due capitane, Irene Bitto e io. Pure Irene può dire la sua su questo percorso. Ci siamo preparate bene, rispetto all’anno scorso abbiamo posticipato un po’ il ritiro in quota a Livigno in funzione Tricolori. La condizione c’è, gli ultimi piazzamenti danno fiducia».
Siete arrivate ottava e decima nella crono tricolore di Romanengo: la conferma dell’ottima forma?
«A dire il vero, non me l’aspettavo. L’anno passato avevo fatto meglio e mi ero piazzata sesta, ma stavolta la concorrenza era più ampia e qualificata. Non so se ero io in giornata-sì e altre all’opposto».
La maglia tricolore gode di un fascino particolare: ricordi?
«È passato parecchio tempo (ride, ndr), ma da ragazzina la vinsi quattro volte. Per tre anni nel cross: esordiente secondo anno, allieva primo e secondo anno. L’unico su strada da esordiente secondo anno».
Programmi?
«Dopo il Tricolore, cercheremo di far fruttare la condizione al Giro d’Italia. Quindi il Polonia».
Mattia Toffoletto
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