Menetti con l’elmetto «Una TvB operaia per battere Pistoia»

Oggi alle 18.15 al Palaverde sfida che non si può sbagliare «Le feste sono finite, ora contano soltanto i due punti»



Strana vigilia di TvB-Pistoia. Si è parlato soprattutto di mentalità, di elmetti, di rabbia e di fame: coach Max Menetti ha avvertito l’ambiente, caricandolo, puntando molto sull’aspetto mentale, emozionale, anche psicologico.

menetti: «più rimbalzi»

«Pistoia è società da sempre abituata a combattere per strappare la salvezza: quest’anno c’è riuscita per la situazione di Avellino ma il discorso di fondo non cambia. Quanti anni erano che Treviso non lottava per salvarsi?». Dal campionato 1989-90: la Benetton di Lele Molin, dopo l’esonero del “barone” Sales, si salvò ai playout: l’anno dopo iniziarono ad arrivare i big. «Ecco, sono 30 anni. Ragazzi, oggi è tempo di adeguarci, il che significa cambiare completamente atteggiamento. Qui il problema principale sembra sia il parcheggio: a parte il fatto che ad esempio a Reggio Emilia al palazzo parcheggi non ce ne sono nemmeno a pagamento, io dico che è ora di lasciar perdere tutto e metterci l’elmetto. Un conto è battere gli avversari per vincere il campionato come abbiamo sempre fatto, un altro per restare in serie A. A Treviso deve crearsi un certo ambiente, una mentalità precisa: il momento dei festeggiamenti è finito a Capo d’Orlando». Si riferisce alla sconfitta di Cremona? «La squadra s’è impegnata al massimo ma i due punti dove sono? Ho visto cose che mi hanno fatto capire che non c’eravamo, mancava la cattiveria, la rabbia nel prendere i rimbalzi. A Reggio ci chiamavano la Coop dei canestri: con quella mentalità eravamo imbattibili. Qui come organizzazione siamo da Eurocup, nulla da dire, ora però serve un atteggiamento “operaio”». Pistoia che squadra è? «Ottima gara a Trento, un po’ meno bene con la Virtus Bologna, però rientra Angus Brandt, il loro centro, Petteway e Salumu hanno talento, D’Ercole l’ho affrontato un sacco di volte. E le assenze di Imbrò ed Alviti ci dovranno aiutare a crescere: più ci sono difficoltà e più veloce sarà il nostro ambientamento».

carrea: «più difesa»

Michele Carrea è coach esordiente in A («se l’è meritata, a Biella ha lavorato bene», chiosa Menetti) ed anche lui chiaramente punta a rompere il ghiaccio: «È una partita dalle tante insidie in un campo che fa la differenza. Treviso una rivale per la salvezza? Abbiamo detto che non possiamo permetterci di perdere opportunità di fare punti con nessuno, perché alla fine potrebbe essere determinante. Dobbiamo mettere qualità nella difesa sul pick and roll e senza cinque è difficile. La pallacanestro in serie A è quasi esclusivamente questo e non avere Brandt è stato un handicap importante. Picchiare? Va fatto con senso, senza falli. La squadra, però, mi ha mostrato desiderio di mettere fisicità e lottare». È' sempre questione di elmetto. —

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso