L'intervista alla regina del nuoto Margherita Panziera: «Mi giocherò l’oro sarò protagonista»

TREVISO. Il circoletto su venerdì 26 luglio l’ha messo da tempo. Quel giorno Margherita Panziera vuole farsi incoronare regina mondiale del nuoto e prendersi il trono dei 200 dorso. Dopo Novella Calligaris, Federica Pellegrini e Alessia Filippi, potrebbe essere la quarta iridata della storia azzurra.
Se nel 2018 a Budapest festeggiava la conquista della semifinale, stavolta la portabandiera della nouvelle vague rosa ("titolo" condiviso con Simona Quadarella) si presenta da campionessa europea e, soprattutto, con il migliore crono mondiale 2019. Sognare è lecito. Anzi, obbligatorio.
Margherita, sensazioni della vigilia?
«Sono contenta, perché finora ho ottenuto tempi costanti. Da aprile, quattro volte sotto i 2’07”. Arrivo da prima al mondo, con un crono molto buono: sarà un Mondiale da protagonista, sulla scia dell’Europeo 2018. La parte più dura del lavoro, leggi preparazione, è archiviata. Ora c’è da gestire tensione e ansia. Devo rimanere lucida e concentrata: so quello che ho fatto, c’è solo da far bene in gara».
L'obiettivo per Gwangju?
«Per com’è andata quest’anno, non posso che puntare alla medaglia. Tempi alla mano, saremo in cinque a giocarci titolo e podio dei 200 dorso: oltre a me, Hosszu e Baker, Masse e Seebohm. Mi sono preparata a Livigno, poi dall’11 ci siamo trasferite a Tokyo».
Già un test olimpico?
«Le avversarie saranno le stesse. Un’occasione per fare esperienza».
Il ricordo di Kazan 2015?
«Ero matricola e l’affrontai alla garibaldina. Della serie: parto e vado».
Due anni fa, a Budapest, iniziò la svolta: personale abbassato dopo due anni.
«Non fu un anno molto buono per via della mononucleosi. L’affrontai con un po’ d’insicurezza, ma avevo migliorato il crono e mi ero rasserenata».
Confrontando i tempi del 2017 con quelli di oggi, la distanza è enorme.
«A Budapest era già tanto raggiungere la semifinale. Ora pensare di poter prendere la medaglia è tanta roba… Già con quella rassegna, vedi il personale aggiornato, qualcosa era iniziato a cambiare. Poi ci ho messo la testa e sono riuscita a crescere più di quanto mi sarei aspettata. Il tempo del 2019 era inimmaginabile solo due anni fa (2’05”72, ndr), già un 2’08” pareva impossibile».
Quanto può scendere?
«Non saprei, spero di limare qualche decimo già al Mondiale. Intanto cerco di sistemare i dettagli».
Per esempio?
«Da migliorare, c’è sempre. Penso alla partenza, specialmente alla virata. Devo imparare a rimanere il più possibile dritta, senza avvicinarmi troppo alla linea di corsia. Sbandando, accumuli decimi».
Al Settecolli ha creato suspence, con vittorie in rimonta: tattica studiata?
«Mancando due mesi al Mondiale, c’era da testare velocità e resistenza. So però di dover puntare forte sul ritorno».
Cosa chiede ai 100 dorso?
«Non sarebbe la mia distanza. Eppure sono cresciuta pure lì, vedi il tempo degli Assoluti (58”92, ndr), molto più di quanto sperassi. Sì, fra le prime otto posso starci».
E dalla 4x100 mista?
«La finale è alla portata. E non escludo di fare la mista mista: ma lì si decide all’ultimo».
Cosa ha messo in valigia?
«Il tablet per Netflix, mi piace il fantasy. La playlist con Lady Gaga e Britney Spears. E i tormentoni estivi. Credo di essere fra le poche che li adora: da Giusy Ferreri a J-Ax».
Vacanze?
«A Ibiza con Ilaria Cusinato. Poi, con la famiglia, a Marsa Alam».
Dai Mondiali cinesi in corta è scattato il biennio che culminerà nei Giochi di Tokyo: come si trova laggiù?
«Ero stata pure a Taipei, per le Universiadi 2017. Di certo, non ho problemi con il cibo: vado ghiotta di sushi».—
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