L’Europa è di Gotti: l’ex mister del Treviso fa festa con il Chelsea

TREVISO. L’Europa League è un po’ trevigiana. Nella panchina dello stadio olimpico di Baku, teatro della finale della competizione europea, a fianco all’allenatore dei blues di Londra Maurizio Sarri sedeva anche Luca Gotti, nato a Rovigo ma montebellunese d’adozione, nominato quasi un anno fa “assistant first team coach”, viceallenatore in italiano, scelto assieme a Gianfranco Zola proprio dall’ex tecnico del Napoli. Al triplice fischio finale dell’arbitro Rocchi, che sancisce la vittoria meritata del Chelsea per 4-1 sugli storici rivali dell’Arsenal, Gotti è il primo ad andare verso Sarri, in mezzo all’area tecnica, per abbracciarlo dopo il primo trofeo vinto in carriera da entrambi.
Un abbraccio emblema di una stagione complicata: era cominciata benissimo in Premier League con un filotto di vittorie, per poi vedere un calo di rendimento e la brutale battuta d’arresto del 10 febbraio, dopo la pesantissima sconfitta per 6-0 in casa del Manchester City; sembrava l’inizio del declino. Invece, Sarri e Gotti, sono riusciti ad arrivare terzi in Premier, dietro alle corazzate ManCity e Liverpool, che hanno monopolizzato il campionato, e davanti al Tottenham, finalista di Champions League, e all’Arsenal. E poi la ciliegina sulla torta, l’Europa League, dove in panchina esultava ai quattro gol in modo contenuto, per poi lasciarsi un po’ andare alla fine.
Una vittoria che è anche di Luca Gotti. Una modesta carriera da calciatore, un solo anno nei professionisti nel San Donà, e la fine a Caerano, che è però solo un inizio. Il viceallenatore del Chelsea si dedica quindi alla carriera da tecnico, iniziando nelle giovanili del Milan: i giovani talenti sono il suo pane, infatti per un biennio guida la nazionale italiani under 17. Torna ad allenare una prima squadra dieci anni fa, ma sulla panchina nel Treviso in serie B vede la società prima retrocedere in Lega Pro e poi fallire. La successiva esperienza a Trieste fu pessima, tanto che Gotti, tempo dopo, dichiarò che stava pensando di mollare il calcio.
La svolta nel 2010: Roberto Donadoni lo chiama per assisterlo come allenatore del Cagliari: è l’inizio di una coppia che verrà lodata in tutt’Italia per i buoni risultati e soprattutto per il bel gioco. Tre anni di soddisfazioni a Parma, altrettanti a Bologna. Finita l’esperienza di Donadoni in Emilia, a Gotti arriva la chiamata del neoallenatore del Chelsea Maurizio Sarri, voluto a Londra dal magnate russo Abramovic per riportare in alto i blues. Lo “yes” è quasi scontato e la fiducia dell’ex tecnico del Napoli è stata ripagata nel migliore dei modi. Il futuro di Sarri al Chelsea è incerto, tanto che le voci di un ingaggio alla Juventus sono sempre più insistenti.
Che il trevigiano d’adozione Luca Gotti, che ora si può fregiare a tutti gli effetti del titolo di “mister”, possa seguirlo? Sarebbe l’ennesimo coronamento della sua carriera ma intanto giustamente c’è da festeggiare e godersi la coppa. —
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