La sfida di Barbara Pozzobon «In questo balordo 2020 preparerò gli Europei del ’21»

MASERADA

Il giorno della grande riapertura delle piscine è coinciso con il ritorno “al cloro” di Barbara Pozzobon. La campionessa di nuoto in acque libere, 27enne di Maserada, ha riabbracciato l’impianto di Santa Bona e racconta come, nel periodo della clausura, si sia consolata con una piccola vasca da giardino. Simulando quelle acque libere che tanto le mancano. In un 2020 privo di grandi obiettivi. A meno che non spunti un Tricolore a fine estate…

Lei è la stella del Natatorium di Treviso. Da lunedì la piscina ha riaperto, ma è un momento duro per il settore. Cosa si sente di dire?

«Spero la gente non abbia paura e torni a frequentare le piscine. L’attenzione per la sicurezza è massima. Posto più sicuro non c’è».

Il ritorno in piscina?

«Il cloro mi è mancato tantissimo. Dopo due mesi, la voglia di tornare in vasca era tanta, ma non è stato facile. Tanto per cominciare, mi sono sciroppata 5 km. Ma li ho fatti con tranquillità, bisogna riadattarsi».

Come ha vissuto la lunga lontananza dalle vasche?

«Un periodo strano, mai mi ero trovata per così tanto tempo fuori dalla piscina. Uno stop che mi ha fatto capire quanto possano mancare tasselli della tua vita che sei solita dare per scontati. E se alle volte mi capitava di dire “che noia” dopo un allenamento, d’ora in avanti credo non accadrà più».

Dai social si è notato che ha cercato di supplire alla mancanza della vasca.

«Certo, con una piccola piscina da giardino, 4x2 metri. Ho usato un po’ la fantasia, riproponendo qualche allenamento specifico che già facevo al Natatorium: mi legavo a un palo e simulavo le acque libere. Due volte al giorno, non oltre i 40 minuti».

Cancellati gli Europei, idem la Coppa del Mondo di gran fondo: come si gestisce una stagione senza obiettivi?

«Si parla di un Tricolore di fondo a fine agosto o inizio settembre, bisogna capire se si fa. E nemmeno c’è certezza sullo svolgimento della Capri-Napoli… Un obiettivo importante, in verità, c’è: preparare al massimo l’Europeo 2021. Ora il primo traguardo sarà cercare di ritrovare la forma, poi garantirsi il mantenimento. Senza contare che una stagione così anomala potrò utilizzarla per colmare le lacune. Penso, ad esempio, alla velocità».

Al di là delle nuotate in giardino, come ha passato la quarantena?

«Un periodo un po’ pesante. Ho cucinato, specie dolci. Ho letto tanto, mi sono goduta un po’ di serie tivù. Gli allenamenti a secco, ma anche le pulizie di casa. Sì, le classiche pulizie di primavera. Stavolta mi hanno coinvolta in prima persona, ho rifatto pure l’armadio».

Un 2020 balordo, già a gennaio, le gare d’esordio in Argentina (fra cui la Santa Fé-Coronda vinta due volte) erano state cancellate per difficoltà economiche.

«Una stagione iniziata male e proseguita peggio. Quest’anno va così, bisogna farsene una ragione. E, soprattutto, pensare a chi ha sofferto davvero e vissuto situazioni gravi».—

Mattia Toffoletto

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