Fenerbahce mostruoso, Imoco Conegliano eliminata dalla Champions League

Fedorovtseva è una sentenza al servizio e scava i due parziali che annichiliscono le Pantere: in semifinale ci vanno le turche

Mirco Cavallin
Un attacco della stratosferica Fedorovtseva: 8 aces per la 19enne russa al Palaverde
Un attacco della stratosferica Fedorovtseva: 8 aces per la 19enne russa al Palaverde

Ore 21.23 di mercoledì 23 marzo. E’ finita. E’ finita male, con tanto rammarico, specialmente per la gara di andata e anche per come si è sviluppata questa gara della speranza. Il Fenerbahce vince due set al Palaverde, in maniera strabordante, e si qualifica per la semifinale di Champions League, eliminando l’Imoco Conegliano.

Conegliano soccombe sotto 8 aces di Fedorovtseva che costruisce il parziale di 1-9 in avvio di partita e di 0-11 nel secondo. Un sussulto di Fahr concede qualche speranza (6-11). Si risveglia anche il pubblico che capisce di non dover lesinare, alla faccia del fari play internazionale, i fischi sui servizi del Fener. Il Fener mantiene il vantaggio, ma con efficienza complessiva in leggero calo. Haak entra in temperatura e fa 19-21 con quattro punti consecutivi, ma sembra ancora mancare la zampata decisiva. Il muro tocca molto, ma le coperture non arrivano o arrivano tardi. Su un’incomprensione difensiva però la palla cade su attacco di Ana Cristina, e il primo set è andato.

Il piano partita non cambia, ma la strada si fa stretta, non potendo più concedere nulla alle ospiti. L’avvio di secondo set è buono con Haak, grazie ad una maggiore spinta al servizio (5-2), ma purtroppo accompagnata da un paio di errori che riportano il Fener a ridosso, proprio nella rotazione in cui Fedorovtseva va in battuta. La russa infila altri 3 aces e toglie alle pantere tutte le proprie sicurezze (5-13). Colpisce Gray, Cook, Plummer cambiando continuamente il colpo e costringendo Wolosz a traiettorie e schemi fuori portata.

La botta è dura e l’unica che sembra ancora crederci è Haak, che va a segno con regolarità, ma purtroppo in quasi totale solitudine. Il divario non cambia, le rotazioni avanzano e al servizio torna la giovane russa. E’ il colpo di grazia (ottavo aces) che sbarra a Conegliano la strada per la finale dopo cinque anni.

Il Palaverde applaude, lo fa con convinzione per tributare il giusto omaggio alla squadra che si è dimostrata più forte e per consolare, per quanto fosse possibile, le sue beniamine. Il sogno europeo si spegne, qualcuno lascia le tribune, ma sono davvero pochi. Gli altri rimangono per sperare di vedere almeno una reazione di orgoglio e mantenere, amara consolazione, l’imbattibilità casalinga. Terzic tiene in campo solo Vuchkova e Ana Cristina, Santarelli conferma il sestetto di partenza, salvo qualche rotazione con Gray, Lubian e Gennari.

Il terzo set prende quota lentamente e resta in equilibrio dall’inizio alla fine, chiuso da un muro di Wolosz. Nel quarto emerge la migliore qualità complessiva di Conegliano, che va in crescendo, che rimonta nel tiebreak, vinto per l’onore. La scena internazionale si chiude qui, mai così presto dal 2014. Il campionato chiama, già da domenica con la trasferta a Firenze per blindare il primo posto e staccare il biglietto per la Champions 2023/24. Ci riproveranno ancora. 

A. CARRARO IMOCO – FENERBAHCE OPET ISTANBUL 3-2 (23-25,15-25, 25-23, 25-20,15-13)

A. CARRARO IMOCO CONEGLIANO: Carraro, Plummer 13, Robinson-Cook 12, Squarcini, De Kruijf 3, Gennari, Samedy, Gray 1, Lubian 6, De Gennaro (L), Haak 24, Pericati (L), Wolosz 4, Fahr 9. Allenatore: Santarelli.

FENERBAHÇE OPET ISTANBUL: Orge (L), Macris, Lazareva 3, Eroglu ne, Cetin (L), Kalaç 3, Ismailoglu 3, Fedorovtseva 13, Ana Cristina 29, Boz 3, Erdem Dundar 1, Unal, Vuchkova 8, Vargas 9. Allenatore: Terzic.

Arbitri: Ferreira (Por) e Petrovic (Srb).

Note: Spettatori: 5344. Durata set: 27’, 24’, 25’, 24’, 17’. Totale: 1.57. Punti totali: 103-106. Conegliano: bs 14, bv 3, muri 5, ricezione 47% (19%), attacco 47%, errori totali 34. Fenerbahçe: bs 16, bv 10, muri 7, ricezione 43% (23%), attacco 42%, errori totali 31.

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