Ecco Serena, mi manda papà Michele

MOGLIANO. Seconda vittoria di fila (entrambe in extremis) e quarto risultato utile consecutivo per l’Union Pro: è la miglior striscia da inizio stagione. Con il 2-0 di Mori, la matricola di mister Feltrin esce dalla zona playout e aggancia il Giorgione, ritrovando il gol che in trasferta mancava da due mesi e mezzo. Buon esordio per i neoacquisti Appiah (schierato titolare) e Cattelan, che nel finale si è procurato il rigore dell’1-0 trasformato da Busetto. Ha chiuso i conti Riccardo Serena, migliore in campo. Il centrocampista classe 1996 (ex Favaro) abita a Mestre e studia per diventare geometra: è figlio di Michele Serena, ex giocatore di Sampdoria, Verona, Fiorentina, Atletico Madrid, Parma e Inter, nonché ex allenatore di Mantova, Grosseto, La Spezia, Padova e attuale mister del Venezia. Non a caso Riccardo è nato a Firenze, quando il papà giocava con la Viola. L’altro ieri con l’Union Pro ha realizzato il suo primo gol in serie D, dopo averne segnati due l’anno scorso a Favaro. «A Mori abbiamo sofferto nel primo tempo», osserva Riccardo, «Nella ripresa siamo emersi complice una maggior tranquillità nello sviluppo del gioco, riuscendo a vincere un importante scontro salvezza. Stiamo giocando bene, i risultati arrivano e ci si allena sempre con il sorriso. È il mio primo anno a Mogliano, posso dire di essermi ambientato bene perché il gruppo è fantastico». I consigli di papà non mancano. «Appena può, viene a vedermi. La Lega Pro è molto spezzettata giocando anche di venerdì e sabato, pertanto alla domenica non è sempre impegnato con il Venezia. La prima cosa che mi chiede è come ho giocato secondo me. Quindi mi dà degli aiuti per migliorare, citando quei due o tre episodi dove magari ho sbagliato». Un campione a cui ispirarsi? «Sono interista, e visto che mio papà ha giocato anche nell’Inter, direi Javier Zanetti: un esempio sia dentro che fuori dal campo». Nel prossimo turno l’undici del Terraglio ospiterà il fanalino Mezzocorona, reduce dal clamoroso successo sul Ripa Fenadora. Serena e compagni hanno già battuto le altre due trentine del girone, Dro e Mori: non c’è due senza tre…
Alberto Zamprogno
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