Dalla danza classica al record di aces Ecco pantera Terry

Enweonwu e Botezat si raccontano su Instagram ai tifosi  «Un idolo? Michael Jordan, ma Kovacevic e Atanasijevic...» 
guerretta agenzia foto film villorba imoco-caserta in foto enweonwu
guerretta agenzia foto film villorba imoco-caserta in foto enweonwu

conegliano

Oggi i supporters gialloblù dovranno mettersi alla prova con dieci palleggi che saranno valutati su Instagram dal capitano delle pantere Asia Wolosz. Continua con successo, in assenza del volley giocato, l’iniziativa di Imoco Conegliano «Io tifo da casa». Nei giorni scorsi, grazie alle domande fatte a distanza, hanno parlato di sé due giovani, che sono anche nel giro delle nazionali, Terry Enweonwu e Alexandra Botezat. «Ho iniziato a giocare a pallavolo verso i dodici anni» racconta la ventenne opposto dell’Imoco, cugina di Paola Egonu «ma prima avevo fatto danza classica, basket e anche atletica». Dopo tre stagioni al Club Italia, la scorsa estate è arrivata la chiamata di Conegliano. «Quando ho saputo che mi avrebbero preso all’Imoco sono stata felicissima. Con mia cugina Paola ho un ottimo rapporto, lei mi aiuta quando può ed è sempre di esempio, qui mi trovo molto bene perché c’è molta energia positiva». Nel corso della stagione Enweonwu ha già segnato due volte il record di sei aces nella stessa partita, al Mondiale contro il Minas e il mese scorso contro Caserta. «Ho iniziato da centrale, poi ho alternato i ruoli di banda e opposto. Il mio idolo sportivo? Michael Jordan, per la mentalità, nel volley mi piace tecnicamente Kovacevic di Trento e Atanasijevic per gli altri aspetti».

Ha quasi sempre fatto la centrale, invece, grazie ai suoi 195 cm d’altezza, Alexandra Botezat. «Anche i miei genitori sono alti, non trovo il mio ruolo faticoso, anche se le mie ginocchia non sempre sono d’accordo. Io non ho modelli, da tutte le giocatrici del mio ruolo cerco di cogliere qualcosa che mi possa aiutare a crescere». Classe 1998, Botezat è arrivata in Italia (a Resana) dalla Romania nel 2003 e pensa già al suo futuro. «Sto studiando psicologia all’università e mi piacerebbe lavorare in quell’ambiente». Nella sua giovane carriera si è già tolta delle soddisfazioni con i club e la Nazionale. «Non dimenticherò mai l’esperienza che abbiamo fatto quest’ anno in Cina e la vittoria del mondiale per club, che è stata proprio la ciliegina sulla torta». A proposito di cibo, pare che la bionda Alexandra sia particolarmente brava ai fornelli. «L’ho scoperto qualche anno fa, andando a vivere da sola. Dovendo sopravvivere, piano piano ho iniziato a sperimentare, a cucinare sempre più spesso e anche gli amici apprezzano. Di tutti quelli che hanno assaggiato i miei piatti, nessuno si è ancora sentito male, quindi penso di essere brava anche in cucina. Prometto che appena finisce questo brutto periodo, preparo qualcosa di buono lo porto al palazzetto e ce lo mangiamo tutti insieme». La prossima pantera chiamata a rispondere alle domande dei tifosi è Miriam Sylla. —

mirco cavallin

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso