Curtolo va in bici dall’amico Pozzato Il giro di Montecarlo

PAESE. Una settimana di relax al mare? Allegre escursioni in montagna con gli amici? Macché: una breve corsa a tappe fai-da-te, da Paese a Montecarlo. Bici dotata di carretto per vestiario e tubolari di riserva, la voglia matta di concedersi una vacanza diversa dal solito, l'opportunità del turismo slow. E partire da soli per ammirare angoli reconditi e particolarità del paesaggio, che magari in compagnia ti sfuggirebbero o non sapresti apprezzare a fondo. Un'avventura nel segno dell'improvvisazione e della scoperta, del divertimento e della ricerca interiore.
Alberto Curtolo, 30 anni, tre stagioni da «pro» alla Liquigas e oggi promotion manager per Selle Italia, si è inventato una vacanza con i fiocchi. E senza allenamenti specifici.
«La bici la prendo ancora, ma senza costanza», racconta, «Non correvo da giugno, dalla 24h di Feltre». Tutto è nato per caso: voleva raggiungere l'amico Filippo Pozzato a Monaco. E non sono mancati i momenti esilaranti.
Prima tappa con partenza da Paese (a dare il via uno speaker d'eccezione, Paolo Mutton), dove il bredese si è trasferito e primo stop a Parma. «A grandi linee, avevo pensato alla strada da percorrere», spiega, «Mi ero portato un cellulare, ma non un navigatore vero e proprio. Temendo di allungare troppo, mi sono fermato a Vicenza da un amico, l'ex pro Furlan, che mi ha regalato un “Garmin”. Me la sono presa un po' comoda, ma la prima frazione è stata bella tosta. A secco di allenamento, 250 km sono durissimi. A fare la differenza è la testa. Me la sono cavata in 12 ore, di cui 9 ore e mezza in bici».
Seconda frazione, 220 km da Parma a Genova. «Non avevo tenuto conto degli Appennini», osserva, «Pranzo a Piacenza, poi mi sono sciroppato 100 km di mangia-e-bevi. I bar erano tutti chiusi, preso dai morsi della fame, ho staccato qualche mela dagli alberi».
Terzo capitolo, i 130 km da Genova a San Bartolomeo al Mare. «Mi sono goduto la costa ligure e ho sostato a Savona per mangiare pesce», aggiunge, «Mi sono trattato bene, era pur sempre una vacanza».
Quarto segmento, 80 km con sipario a Montecarlo. «Ho rotto la catena: 8 km a piedi, da Arma di Taggia a Sanremo», rivela, «Per fortuna, conoscevo un cliente in zona, lo chiamato e mi ha permesso di arrivare a destinazione». E sui due giorni nel Principato non indaghiamo... «Era un pallino che avevo da tempo», chiosa “Abe”, «Mi piaceva l'idea di viaggiare in solitudine, godendomi il panorama. Mi è successo di tutto. E ho stretto pure amicizie lungo il tragitto, persone che mi hanno fermato e fotografato». (m.t.)
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