Volley, le pantere spazzano via Dresda

L'Antonio Carraro Prosecco Doc Imoco Conegliano vince anche la seconda sfida della Pool D della Champions League con il risultato rotondo di 3 a 0 (12-25, 17-25, 17-25) contro il Dresda. Per il secondo turno consecutivo, Conegliano deve rinunciare a Sarah Fahr, affidandosi invece alle sue centrali, Lubian e Munarini. E rispetto alla precedente sfida, Santarelli cambia i posti 4 mettendo dentro le titolari, Gabi e Zhu con Wolosz, Haak, e De Gennaro. Tutto facile nel primo set per le pantere che sfruttano i centimetri in più a muro per toccare ogni attacco avversario, detonando la potenza dei colpi delle padrone di casa. . Mattatrice assoluta del set una spumeggiante Zhu Ting, protagonista con 6 punti attaccati con l’80% di efficienza fra cui 2 muri. Le pantere, grazie ai 10 errori di Dresda, allungano fin dal principio il passo prima sul 1-5 e poi sul 5-12. I due punti di Gabi e l'asso di Wolosz portano avanti la squadra sul 6-16. Vendita poi nuovamente in cattedra la posto 4 cinese che consegna l'11-24.

A chiuderla è Haak al secondo tentativo. Più combatte il set successivo, con Dresda che sistema qualche colpo e diventa più preciso in attacco. Per Conegliano c'è qualche svista in ricezione (14% al termine dei 21' minuti di gioco) che rende la strada un pochino più in salita. Il primo errore nella battuta gialloblù arriva con Wolosz che concede l'8-13 alle avversarie. Le pantere mantengono il ritmo del match, ritrovando anche i colpi dei due centrali nel primo set poco servito. Il primo punto di Lubian arriva veloce (13-17) e quello di Munarini vale il 15-20. A segnare il punto che lancia le pantere sul 17-24 è ancora una volta Zhu, seguita a ruota da Gabi. Nel terzo set la squadra di casa riesce ad andare in vantaggio sul 3-1 ma sono ancora una volta gli errori a complicare la strada di Dresda che ben presto vede un nuovo sorpasso di Conegliano con Lubian ad infilare tre punti consecutivi (4-7). L'Antonio Carraro alza il ritmo della propria azione volando verso il 13-21. A chiudere è un errore al servizio delle avversarie.