Calloni dà la carica «Pantere, con Baku ripartiamo subito»

Volley: la capitana Imoco alla vigilia del match di Champions «Una partita difficile, domani dobbiamo mettercela tutta»
Di Chiara Bortolato
IMOCO VOLLEY CONEGLIANO - ROBUR TIBONI URBINO CAMPIONATO ITALIANO VOLLEY SERIE A1-F 2013-2014 TREVISO 20-11-2013 FOTO FILIPPO RUBIN / LVF CITAZIONE DEL CREDIT OBBLIGATORIA
IMOCO VOLLEY CONEGLIANO - ROBUR TIBONI URBINO CAMPIONATO ITALIANO VOLLEY SERIE A1-F 2013-2014 TREVISO 20-11-2013 FOTO FILIPPO RUBIN / LVF CITAZIONE DEL CREDIT OBBLIGATORIA

Voce sorridente, buon umore, in viaggio verso la palestra. Nemmeno l’infortunio riesce a scalfire Raffaella Calloni, capitano dell’Imoco Volley che sabato, nella partita di Supercoppa Italiana contro Piacenza, si è lesionata un tendine. Per la centrale di Varese si prospettano circa sei settimane di stop, le prime tre di tutore e le seguenti di riabilitazione. «Nella disgrazia sono stata fortunata» spiega Calloni «in quanto la lesione, seppur profonda, interessa una parte che non richiede un’operazione ma solo una ristabilizzazione naturale del tendine».

È una vacanza forzata.

«Più o meno, in realtà continuo ad andare in palestra e ad assistere agli allenamenti, non riuscirei a stare a casa senza far nulla, solo il pensiero mi annoia. Certo, questo significa che le mie compagne sono costrette a farmi da autista (ride). Il tempo di recupero non è poco ma è una lesione delicata quindi dovrò seguire scrupolosamente le indicazioni dei medici e dello staff».

Domani intanto c’è Baku. Avendo giocato in Azerbaigian per un anno, quali indicazioni darebbe alle sue compagne?

«La mia esperienza non è molto utile in quanto Baku si presenta con una squadra del tutto nuova, ricca di giocatrici di talento, come Rahimova, Di Iulio e Kozuch. La disponibilità economica della società azera influisce sul livello tecnico della squadra, giovedì dovremo mettercela tutta e dare il meglio di noi».

Sarà Berit Kauffeldt a prendere il suo posto al centro e a dare man forte a muro.

«Berit è una bellissima persona oltre che una brava giocatrice, sono felice che possa entrare di più in campo e dare il suo contributo a tutta la squadra. Quest’anno abbiamo una panchina lunga, siamo tutte titolari quindi riusciamo ad arginare anche situazioni di emergenza come gli infortuni».

Se dovesse tirare le somme (provvisorie) di questo inizio anno cosa direbbe?

«Quest’anno sono cambiate parecchie cose, dagli obiettivi alla formazione della squadra, agli impegni più gravosi sia italiani che esteri. Credo che la società abbia fatto delle scelte molto ragionate e giuste ma dobbiamo aver pazienza, stiamo ancora crescendo. Soprattutto dobbiamo cercare di lavorare partita per partita, senza proiettare la mente ai match successivi: è una prova di forza e d’abitudine non banale. Il ritmo si è fatto più incalzante ma adoro giocare quindi stare in campo non mi pesa, senza contare il fatto che giocando spesso c’è l’opportunità di rifarsi subito da una partita non andata bene».

Da capitano, cosa chiede alle sue compagne nel match di Champions di domani?

«Mi aspetto che si riparta da dove abbiamo lasciato. Contro Piacenza è stato un brutto incidente di percorso, per il quale dobbiamo chiedere scusa alla società, ai tifosi e a tutte noi. Il messaggio alle mie pantere è “State tranquille e fate il vostro gioco”».

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