Beba a Ponzano, mamma Benedetta «Per Tommy ho detto no a Bologna»

PONZANO. Il ritorno di Beba. Un anno fa, pochi giorni dopo aver raggiunto l’accordo con Marghera, Benedetta Bagnara, ex giocatrice dell'Umana Venezia, scoprì di essere in “dolce attesa”, un anno dopo è ritornata a calcare un parquet, quello di Ponzano, dopo essere diventata mamma di Tommaso il primo febbraio, rendendo felice anche papà Marco Modolo, capitano del Venezia con cui fa coppia fissa da qualche anno. Bagnara ha giocato l’ultima partita il 27 maggio 2018 quando è stata decisiva per garantire la salvezza alla Meccanica Nova Vigarano nello spareggio decisivo contro Faenza. L’obiettivo è puntato sul 28 settembre quando Ponzano riceverà il Bolzano al PalaCicogna.

Un ritorno programmato?

«Sì, non ho mai pensato di smettere, anche se non è semplice. Mi sto organizzando, il bimbo è ancora piccolo, bisogna studiare tutto nei minimi dettagli, ma il momento peggiore è quando devo separarmi da lui. Negli ultimi sei mesi e mezzo siamo stati sempre insieme. Marco? E’ felice anche lui di questo mio ritorno. Ero un po’ titubante, indecisa. Non per il fatto di ritornare a giocare, quando per lasciare per qualche ora Tommaso. Marco mi ha incoraggiata. Non so come sarà l’impatto con la partita, intanto alla fine del primo allenamento ero distrutta».

Come è arrivata la scelta di Ponzano?

«Dopo un anno di inattività, credo che la Serie A/2 sia il campionato migliore per mettersi alla prova. È una società seria, con programmi precisi, non lontana da casa. Ho parlato anche con Giulia Zecchin, che era con me all’Umana e che dalla passata stagione gioca a Ponzano».

C’era anche la chiamata della Virtus Bologna.

«Sì, c'è stato questo contatto. Bologna è mia città, avrei avuto il sostegno dei miei genitori e sarebbe stato suggestivo indossare la maglia della Virtus, non nascondo che è stata una possibilità che mi ha molto allettato».

Dopo la pallavolo, anche il calcio femminile ha messo la freccia rispetto alla pallacanestro.

«Le ragazze dell’Italia mi hanno entusiasmato ai Mondiali in Francia, sono state bravissime, creando un seguito notevole di pubblico, portando entusiasmo nel settore. Poi è arrivata anche la qualificazione ai Mondiali della pallavolo, anche lì uno spettacolo di pubblico».

Serve il professionismo nello sport femminile?

«Se fatto bene sì, darebbe maggiore tranquillità, però nella pallacanestro ci sono società che come organizzazione non hanno nulla da invidiare al professionismo». —

Michele Contessa

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