Basket, a Treviso la nuova De’ Longhi riparte da Antonutti e Fantinelli

TREVISO. Il concetto è questo: nelle prime sei partite s’è vista una De’ Longhi, quella priva sempre di Fantinelli e per tre volte anche di Antonutti. La settima, quella con entrambi in campo, ha iniziato a giocare a Trieste. E non c’è mancato molto che Treviso tornasse a casa con due punti pesantissimi. La delusione per non esserci riusciti va in parte compensata dall’aver iniziato ad intuire le potenzialità della versione al completo della De’ Longhi.

Michele Antonutti così racconta le sue sensazioni: «Non è stato facile. La mano ferita era la destra e si sapeva che rientrare dopo una ventina di giorni sarebbe stata dura, però sono contento di essere riuscito a tornare a Trieste, non esattamente la partita più adatta. Ed è stato bello anche esserci rivisti al completo: ci eravamo allenati senza assenze per non più di mezza settimana, ora speriamo di aver gettato le basi per cominciare veramente a giocare ed a esprimere le nostre massime potenzialità. Sono sempre dell‘idea che bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno, prendere la parte positiva. Essere riusciti a giocare alla pari della capolista, in casa loro non c‘era riuscito ancora nessuno. Siamo stati avanti per la maggior parte della gara, a me sembra una buona base di partenza». E a molti quella di Trieste è sembrata un’occasione perse.
“Quando si perde così lo è sempre. Ancor più visto che noi giochiamo per vincere tutte le partite. Farlo a Trieste sarebbe stata una bella impresa, loro non perdono dalla finale degli ultimi playoff: avevamo fatto un buon lavoro e ci credevamo, probabilmente ci è mancato qualcosa, che dipende forse dallo scarso lavoro svolto tutti assieme». Insomma, la vera De Longhi è quella di Trieste. «Io non so se sia quella vera», continua Antonutti, «so solo che se con tre giorni appena di allenamento siamo stati capaci di fare quella prestazione, vuol dire che la strada è quella giusta. Da qui in avanti non potremo che crescere, partita dopo partita, continuare a inserire tutti. Io praticamente con Fantinelli non avevo mai giocato, nelle amichevoli giocava poco, per cui lui per me era un giocatore nuovo. È evidente che ognuno di noi ha la sua preparazione, differente dagli altri, però è fondamentale che in palestra ci siamo tutti, è la prima cosa. La nostra bravura sarà quella di accorciare i tempi per diventare una vera squadra».
Certo tre vittorie e quattro sconfitte resta un bilancio in negativo. «Lo è, gli alibi non mi sono mai piaciuti: Treviso anche se non è al completo dovrebbe essere in grado di vincere. A me dispiace molto non aver potuto dare il mio contributo nelle partite perse, d’altra parte succede che ci siano degli infortuni. Starà a noi saper invertire il trend.» -A cominciare da domenica con l’arrivo di Verona. «Altro importante banco di prova, un derby molto sentito. Al Palaverde finora ho giocato solo una partita, di certo per me sarà emozionante. Dopo aver sentito i 6 mila di Trieste riassaporare il nostro tifo, stando in campo, sarà davvero stupendo».
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