A Treviso sono tutti pazzi per il dodgeball

Le prime squadre in vetta ai tornei, e il club vanta anche tre compagini Under 16. L’allenatore Cais: «I ragazzi sentono troppa pressione, da noi trovano lo svago»

TREVISO. Sette anni fa era un pugno di pionieri, che aveva scommesso sulla prospettiva agonistica di una disciplina praticata in oratorio o nel giardino di casa. Sette anni dopo, quei 20 coraggiosi superano il centinaio e il club può vantare tre compagini Under 16. Segno inequivocabile di un interesse crescente.

Segno che la dodgeball-mania, a Conegliano e dintorni, è ufficialmente scoppiata. «Parlerei di boom, ai giovani piace», riflette l’allenatore Piero Cais, anima del gruppo con Wanda Forest, «Vengono da noi, perché il gioco è semplice e divertente. Arrivano da calcio e volley, ci scelgono perché non trovano esasperazione». Il gioco in questione è l’evoluzione della palla avvelenata, con cui tutti siamo cresciuti da bambini. Regola base: devi lanciare la sfera addosso a un avversario, che, se colpito, è eliminato.

La Venetica, questo il nome della società, ha creduto fortemente nella curiosa disciplina - le due prime squadre M-F sono seconde nel massimo torneo Csi e proveranno a lottare per il titolo; idem l'Under 16 - e ora sta raccogliendo i frutti. E se un paio d’anni fa faceva notizia il primo scudetto delle ragazze (la favola di un gruppo che s’era conosciuto alla sagra e s’era poi trovato a competere in giro per l’Italia), ora a rubare la scena è la crescita incredibile del vivaio. In una porzione di Marca, che da sempre s’associa a volley, ciclismo o calcio.

E che ora vede la palla schivata cercare di ritagliarsi nuovi spazi. Partendo, manco a dirlo, dalle scuole. «Abbiamo lavorato tanto alle medie ed elementari, siamo soddisfatti», prosegue Cais, «I ragazzi abbandonano altri sport, perché le società mettono troppa pressione. Vorrebbero solo svago, nel dodgeball riescono a trovarlo». Altro aspetto: la palla avvelenata sta tornando nelle ore di educazione motoria, quella stessa scuola che anni fa l’aveva fatta conoscere a generazioni di studenti.

«Sì, la stanno insegnando molto più di quanto si potrebbe pensare», rimarca, «Noi proponiamo la versione agonistica, ma lo spirito è lo stesso». Quello che aveva ispirato un riuscito film datato 2004 con Ben Stiller e Vince Vaughn. E che ora vede la Venetica seminare per il presente e il futuro. Dopo gli esordi a Codognè, il club è diventato una realtà composita: gli allenamenti a Orsago, Conegliano e Vazzola, con quest’ultima che ha ospitato le tappe trevigiane di Serie A. Il numero ricorrente è invece il 2: perché le prime squadre sono seconde nell’unico torneo regolamentato e prossime alla qualificazione per le F4 del 5 maggio a Firenze; perché pure la migliore delle tre formazioni miste U16 è seconda e promette di raggiungere le compagini maggiori per l’atto conclusivo in Toscana. Sognare si può: l’ha insegnato la Venetica, iniziando da una sagra e dalle scuole. 


 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso