20 anni dal primo “titulo” «Tutto questo non finirà»

Il 9 maggio del 1992 in un Palaverde ribollente Treviso vinse lo scudetto n. 1 I ricordi dei protagonisti di allora e i timori per un futuro da riscrivere

9 maggio 1992, ore 19.15, Palaverde: la Benetton batte 86-80 la Scavolini e vince il suo primo scudetto. Il ventennale coincide con la fine dell’era casual: a volte il destino sa essere crudele. Fu il primo trofeo assoluto di Treviso, poi ne arriveranno altri 18: Kukoc (che a 24 anni arrivava da 4 scudetti e tre Coppe Campioni vinte a Spalato) e Rusconi erano stati ingaggiati quella stagione, Del Negro nella precedente. Paròn Gilberto aveva deciso di spendere: budget di 15 miliardi di lire di allora. A ripensare a quella garaquattro di finale (la Benetton aveva perso la prima a Pesaro e vinto le altre due) viene ancora il groppo in gola. Del Negro ne fece 29 (25 nella ripresa, come la sua media in finale), Kukoc 17 + 10 assist, Pellacani e Vianini 4 schiacciate a testa. Palaverde strapieno, c’era anche Michael Schumacher, maxi schermo in Piazza dei Signori, 104 accrediti stampa, 15 fotografi. Parquet poi smantellato e venduto a blocchi. A 50” dalla fine un enorme scudetto di cartone con il numero 1 appare in tribuna, alla sirena il tabellone a cubo si apre, cade uno stendardo e poi una pioggia di t-shirt; nello spogliatoio, assieme ad un poster di Moana Pozzi (ricordate i Moana’s?) e il cartello (scherzoso) “Morrone terrone torna nel meridione”, già pronti jeans su misura con il tricolore sulla tasca. Premio scudetto: 40 milioni (Iacopini pretende una notte d’amore con la Pozzi). Nel folle caos collettivo Gilberto urla: «Ringrazio il pubblico, è stato il sesto uomo»; Beppe De Stefano, il g.m., piange come un bambino; Pero Skansi rompe il silenzio stampa dal 5 marzo: «Non avevo mai vinto uno scudetto»; il presidente Enrico Fumo giura di non… fumare più: resisterà un mese; Kukoc è coccolato dalla povera Mira Poljo; capitan Iacopini: «Sono il più stupido campione d’Italia»; Del Negro (Giorgio Martino della Rai lo chiama Del Vecchio...): chiederà per restare 15 milioni in 5 anni: andrà a San Antonio. Alla cena a Venegazzù si canta: Alceo pistola, Celeste ti fa scuola. E oggi? Enrico Fumo: «Ebbi la fortuna di essere il presidente del primo scudetto: ho in mente la confusione che ne seguì ma anche la gioia e la felicità». Beppe De Stefano: «C’erano aspettative ed entusiasmo straordinari: il merito di quello scudetto fu di Gilberto e di Bortoletto, io ero solo uno strumento tra questi due grandi uomini». "Rambo" Iacopini oggi compie 48 anni: «Già 20 anni? Di quel torrido pomeriggio mi ricordo tutto, ultimamente poi sono tornato nel famoso hangar di Pesaro a vedere mio figlio giocare con l’under 19. C’era una tensione altissima, non dormivo e non mangiavo più. Ora vorrei tanto che quella favola non sparisse, perdere tale patrimonio di ricordi e sensazioni sarebbe drammatico. Il basket qui esisteva prima dei Benetton, spero tanto che esisterà dopo».

Silvano Focarelli

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