Zero Branco, agguato da 50 mila euro
Vittorio Busatto, picchiato in pizzeria: "Avrò sempre paura"

Vittorio Busatto
Lo hanno aspettato mentre rientrava a casa dalla sua pizzeria, poco prima delle 20. Appena ha aperto il cancello, gli sono sbucati davanti in tre, incappucciati e armati con due pistole e un mitra. Gli hanno rubato il borsello con dentro denaro (oltre diecimila euro, l’incasso della giornata fino a quell’ora), i gioielli di famiglia, che si portava dietro per non lasciarli incustoditi a casa (valore stimato: 40 mila euro) e la sua pistola, che teneva per difesa personale. Lui ha provato a reagire, ma lo hanno colpito con il calcio del mitra alle costole, lasciandolo a terra e fuggendo a bordo di una Bmw.
E’ la notte di terrore di Vittorio Busatto, 62 anni, titolare della pizzeria «Da Maria» di Zero Branco. Quel mitra sembra una sorta di firma: potrebbe essere la stessa banda che ha colpito, circa cinque ore più tardi, a Santa Lucia di Piave. «Ho visto un’auto che mi seguiva, ma non ci ho fatto particolarmente caso - racconta Busatto - e mi ha superato poco prima che io girassi a casa». Erano loro, e hanno aspettato che scendesse dal suo Fiorino. «Mi sono sbucati fuori appena sono sceso dall’auto - racconta l’uomo - e mi hanno puntato le armi contro, strappandomi il borsello. Dentro avevo tutto: soldi e gioielli».
Non lascia a casa niente, Busatto, «perché lavoro in pizzeria con tutta la famiglia - racconta - e non mi fido a lasciare la roba a casa». Una cassaforte? «Non cambierebbe nulla, anzi: mi aspetterebbero lo stesso, e con la forza me la farebbero aprire. Speravo che portarmi dietro i soldi e i gioielli fosse la soluzione migliore». Vent’anni fa l’uomo aveva subito un’altra rapina: da allora portava con sé un’arma, regolarmente denunciata. «Mi faceva sentire più sicuro, ma era nel borsello che mi hanno subito strappato via», racconta.
Lui ha provato a reagire. «La prima pistola che mi hanno puntato contro mi sembrava falsa, per questo ho reagito - racconta - e a quel punto uno degli altri due mi ha colpito con il calcio del mitra alle costole». L’uomo è caduto a terra ma non non si è arreso: si è rialzato, ha inseguito i rapinatori «con la forza della disperazione», è riuscito ad aprire in corsa una portiera della loro auto, ma non è servito.
Sotto shock, l’uomo è tornato in pizzeria, ma lo stato di agitazione (è anche cardiopatico) gli impediva di raccontare l’accaduto alla figlia. Ci ha pensato una vicina di casa, che ha visto gli ultimi istanti dell’aggressione e ha telefonato in pizzeria per avvertire la famiglia. L’uomo è stato portato in pronto soccorso per accertamenti. «Purtroppo il vialetto è buio e non li ho visti arrivare - Busatto conclude così il racconto della sua serata da incubo - ora taglierò qualche pianta e chiederò al sindaco di mettere un paio di lampioni. Ma avrò lo stesso paura».
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