Archiviata l’indagine sull’agente che uccise Moussa Diarra in stazione a Verona
Secondo gli inquirenti il poliziotto avrebbe agito in legittima difesa, reagendo a un’aggressione con coltello da parte del giovane. «Resta il dolore per una morte drammatica», ha commentato il procuratore capo Raffaele Tito

La Procura di Verona ha chiesto l’archiviazione per il poliziotto della Polfer che lo scorso anno sparò e uccise il 27enne migrante maliano Moustapha (Moussa) Diarra durante un intervento in stazione.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, l’agente avrebbe agito in legittima difesa, con una reazione “senza alcun dubbio proporzionata all’offesa”, sia per “attualità del pericolo” che per “ingiustizia dell’offesa”.
Le indagini hanno infatti accertato che Diarra, armato di un coltello da cucina con lama seghettata di 11 centimetri, si era lanciato contro il poliziotto da distanza ravvicinata.
La Procura ha inoltre sottolineato che l’agente non si era volontariamente posto in una situazione di pericolo.
“Resta inalterato per noi il senso di dolore per la morte così drammatica di un giovane di 27 anni – ha commentato il Procuratore capo Raffaele Tito –. Il perché egli abbia tenuto quel giorno un comportamento tanto aggressivo non è nemmeno oggi del tutto chiarito”.
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