Ventidue alloggi sfitti messi all'asta dall'Ater di Treviso

Via Ronchese, appartamento di 70 mq edificato nel 1966, terzo piano senza ascensore. Prezzo base 39 mila euro. E’ uno degli annunci pubblicati ieri dall’Ater che ha messo sul mercato, all’asta, 22 alloggi sfitti. Bazzecole rispetto al numero di case in disuso proprietà dell’agenzia. Ma per molti è un’occasione da non perdere.
in foto il sindaco Liviana Scattolon
in foto il sindaco Liviana Scattolon
La gara è limitata alle persone che vogliano acquistare «prima casa» e fare residenza a Treviso. Chi è già titolare di altri alloggi o abbia già usufruito dei benefici per acquistare il primo tetto della vita non è ammesso. Stessa sorte per chi abbia avuto condanne, interdizioni dai pubblici uffici, contenziosi con l’azienda, stia affrontando una procedura di fallimento o si presenti in gara come società, e non persona fisica. Per gli altri: l’asta è aperta.

 

Le offerte.


Possono riguardare uno o più alloggi e avranno scadenze diverse a seconda dell’oggetto. Dovranno essere presentate in busta chiusa agli uffici Ater di via D’Annunzio corredate di un assegno «non trasferibile» di importo non inferiore al 10% del prezzo a base d’asta.


All’asta.


Sul piatto ci sono 22 appartamenti. Le aree? Da via Ronchese a via Zanchi, da via Piavesella a via Bramante, Pensaben, Mantiero, Sicilia e Campania. Si tratta in massima parte di alloggi ex demaniali, ovvero case costruite dallo Stato anni fa e poi cedute alle amministrazioni comunali che a loro volta le hanno sterzate all’Agenzia per l’edilizia del territorio. Tutt’altro che nuovi, gli alloggi hanno tra i 40 e gli 80 anni d’età. Alcuni hanno il riscaldamento, altri no. Certi sono stati ristrutturati, altri non hanno quasi avuto ritocchi.


Il prezzo.

 

Vecchi, acciaccati, fuori moda ma economicamente abbordabilissimi. E’ un dettaglio di non poco conto quello che caratterizza gli alloggi all’asta. Sopratutto se si considerano ubicazione (Santa Bona, Fiera, San Giuseppe e Santa Maria del Rovere), metrature (dai 39mq più giardino in su), e mercato del mattone trevigiano. Il prezzo a base d’asta varia infatti da 26 mila a 63 mila euro.


Gocce nel mare.


Ventidue alloggi sono ben poca cosa se si tiene conto della mole di case sfitte disseminate tra le palazzine (ex demaniali e non) che fanno capo all’Ater. Il 29 marzo scorso, il centro sociale Ubik ne occupò tre a scopo dimostrativo e venne sgomberato dalla questura 48 ore dopo. «Non possiamo affittarle perché mancano i soldi per ristrutturarle e metterle a norma» spiegò l’agenzia. E il problema resta. Con il Comune è stato definito un piano alienazioni milionario, ma non è ancora stato avviato a pieno e potrebbe essere preceduto dal piano vendite imposto dalla Regione alle varie Ater.

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