Urge dare un segnale contro la cultura della velocità
La vicenda sull'eccesso di velocità che ha coinvolto Luca Zaia ha, forse unico merito, quello di aver riportato in maggiore evidenza il tema della sicurezza sulle nostre strade. Devo ammettere, da sindaco del Comune di Paese, che sono molto preoccupato di tale situazione, perché non vedo segnali positivi, non vedo una unanime presa di posizione contro quella «cultura della velocità» che purtroppo sta dominando i nostri comportamenti quotidiani. E ciò non riguarda soltanto i più giovani, ma davvero le persone di ogni età. Tutti hanno fretta, tutti devono correre, ogni strada viene presa per una pista di velocità, incuranti di coloro che attraversano la strada sulle fasce pedonali, che camminano a piedi o corrono in bicicletta ai limiti delle corsie stradali. Col buio poi tutto diventa ancora più precario, si aggiungono l'alcool, lo stress, il dopo-divertimento, il sonno, la voglia di esibire la propria onnipotenza e quant'altro. I risultati sono sotto i nostri occhi, ogni settimana una strage, soprattutto di motociclisti e di giovani. I colpevoli sono quasi sempre gli stessi, gli alberi, i muretti, i fossi, le curve, la rotatoria, il manto stradale, la fatalità. Delle cause vere meglio non parlarne troppo, va rispettato il dolore.
Ma non si rispetta fino in fondo il dolore dei familiari se non abbiamo il coraggio di guardare più lontano, di individuare le cause vere di tante stragi annunciate, e su queste cause poi si costruiscono proposte serie per riportare alla normalità comportamenti che normali non sono. Mi sento coinvolto in questa impresa, come cittadino e come sindaco responsabile della «sicurezza» nel territorio comunale, vorrei fare di più ma ci si trova immersi in mille difficoltà ed il senso di impotenza ti fa sperare (vana speranza!) che non succeda qualcosa di molto grave nel tuo comune o che finalmente il buon senso prevalga in coloro che utilizzano in modo improprio i loro veicoli. Certo gli interventi sulle strade vanno fatti, specialmente costruendo marciapiedi e piste ciclabili, ma non sempre è possibile garantire ugualmente la sicurezza perché si è costruito ovunque a ridosso delle strade e nei centri abitati le tante uscite dalle abitazioni impediscono un transito tranquillo di pedoni e ciclisti. Ma non è facile neppure farli questi interventi, con i vincoli di bilancio imposti ai comuni i quali non possono spendere, per rispetto del patto di stabilità, neppure i soldi che hanno risparmiato l'anno precedente!
E poi ci si mette anche il Codice della strada che non consente di installare rallentatori o dissuasori nella strade comunali che non siano residenziali interne. E allora via a tutta velocità anche nei centri abitati dove i limiti di 50 km orari sono purtroppo da molti considerati inesistenti od intollerabili. Vanno alzati... si chiede a gran voce. E poi si chiederà anche di alzare il tasso alcoolimetrico consentito?
Gli autovelox sono diventati il bersaglio di tutti, sono macchinette per far soldi, dicono in tanti. In qualche caso potrà anche essere vero, ma la campagna che si è scatenata va ben oltre. Devono essere ben segnalati, magari ben visibili all'interno dell'auto con l'ausilio di appositi segnalatori. L'importante è correre, rallentare nei punti stabiliti, poi correre di nuovo, il resto non conta. Ed allora non ci resta che la polizia municipale a far rispettare un po' di ordine. L'importante è che sia ovunque (con gli organici ristretti all'osso) ma ben visibile anch'essa, in modo da non creare «imboscate» ai cittadini ignari che i limiti vanno rispettati comunque, perché lo impone prima il buon senso e poi la legge. Non capisco perché nessuno porti ad esempio l'Austria o la Germania od il Giappone, mi pare che lì il rispetto per le regole sia un tantino diverso che da noi, dove tutto è opinabile, tutti piangono all'occasione ma poi tutto deve continuare come prima, perché l'ebbrezza della velocità è impagabile, anche a costo di rovinare persone e famiglie per sempre. Che non sia il caso di rivedere le «regole» di questo nostro «modello» che non siano soltanto quelle di alzare i limiti di velocità? Che tutto il nostro gran dibattito non sia soltanto quello di dare ragione o torto a Luca Zaia?
* Sindaco di Paese
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