Tremila euro al mese per poter vivere a Treviso

Costa di più vivere a Treviso che a Roma. È il dato emerso da uno studio Eurispes del 2008 sul fenomeno del sovraindebitamento, che evidenzia come i livelli retributivi di una famiglia campione italiana si mantengano su standard ben al di sotto della media europea e non siano sufficienti a tenere il passo con il costo della vita. Ma è il valore delle spese minime necessarie per vivere in sette città campionate (Torino, Caserta, Genova, Cosenza, Roma, Treviso e Bologna) ad evidenziare che soltanto la città emiliana risulta più cara del capoluogo della Marca.
CAROVITA - PREZZI A CONFRONTO in foto un negozio " casolino " in piazza mazzini, con alberta pierobon mentre fa la spesa
CAROVITA - PREZZI A CONFRONTO in foto un negozio " casolino " in piazza mazzini, con alberta pierobon mentre fa la spesa
Per mantenere un tenore di vita dignitoso è necessario indebitarsi: servono almeno 3 mila euro per una famiglia standard, altrimenti le spese necessarie soffocano le esigenze abituali.


È questa la fotografia della crisi: i prezzi salgono mentre gli stipendi rimangono inalterati e i bisogni si moltiplicano.


L’indagine si è svolta analizzando i redditi di famiglie tipo, calcolati presupponendo che non ci siano aiuti dall’esterno.


La simulazione ha quantificato i guadagni per quattro ipotetiche coppie diversamente assortite da un punto di vista professionale: muratore e cassiera (reddito netto per coppia di 2.482 euro), professore e maestra (2.545), bancario e commerciante (2.765), dirigente e universitaria (2.610), tutti con due figli a carico.


Arrivare a fine mese, almeno nella Marca, è sempre più difficile. Le famiglie tipo individuate dall’Eurispes dovrebbero guadagnare 40.588 euro all’anno per sostenere le spese minime necessarie (considerata la tredicesima si tratta di 3 mila euro al mese), ma non ci riescono.


La coppia muratore-cassiera manca di 8.321 euro all’anno, la famiglia composta da professore, maestra e due figli di 7.628 euro, il bilancio della coppia dirigente-universitaria è in rosso di 7.620 euro e la famiglia con padre bancario e madre commerciante si ritrova a secco di 5.902 euro.


Le stime Eurispes sono state divulgate a Spresiano in occasione del congresso provinciale di Adiconsum.


Sul bilancio familiare pesano soprattutto il mutuo per la casa o l’affitto (27% del totale mensile), gli alimentari (24%) e i trasporti, compresa l’Rc auto, benzina e assicurazione (15%).


Secondo lo studio sarebbero in aumento le richieste di contratti di credito a consumo. Che anziché rivelarsi indice di dinamismo economico sarebbero determinate da esigenze di integrazione del reddito.


La famiglia media trevigiana si indebita per tentare di mantenere inalterato il tenore di vita degli anni passati.

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