«Segnalateci gli sfigati» Tam tam dei bulli sul web

Padova, pagina Facebook con nomi e foto dei ragazzi da mettere alla berlina E per fare arrivare più post anche il premio di una ricarica telefonica da 10 euro

PADOVA. Una pubblica gogna riservata a chi viene considerato “sfigato” e quindi tagliato fuori, deriso, offeso. Il ragazzino che non veste come dovrebbe, che ha le orecchie a sventola, è troppo grasso, troppo magro, chi porta l’apparecchio per i denti. Una sfilza di foto pubblicate su Facebook, all’insaputa delle giovani vittime, che per cinque giorni ha fatto crescere a dismisura la pagina “Persone sfigate di Padova” a suon di cinquecento “like” al giorno. Una pagina aperta, quindi “sfogliabile” da chiunque. È l’ultima frontiera del Cyberbullismo, un fenomeno in costante crescita, frutto del trasferimento delle vessazioni tra giovanissimi nel web. Con l’aggravante che il gruppo che ha inventato questa pagina, già chiusa, prometteva una ricarica del telefono da dieci euro in cambio di ogni foto di “sfigato doc”. Gianluca Gini, ricercatore del dipartimento di Psicologia dello Sviluppo del Bo, che da anni si occupa di bullismo in ogni sua declinazione, guarda con preoccupazione lo sviluppo del fenomeno: «Il Cyberbullismo ha diverse sfaccettature», spiega, «si va dall’invio di messaggi denigratori alla pubblicazione di post e commenti sui forum. Ha caratteristiche più pericolose rispetto al bullismo tradizionale perché la ripetizione nel tempo, caratteristica fondamentale di questa forma di violenza, può essere replicata all’infinito anche con un solo clic. Anche il rapporto tra aggressore e aggredito è molto differente: il primo ha una minor percezione della violenza che fa, il secondo invece non sa chi sta dall’altra parte, particolare che amplifica la paura da parte della vittima. È tutto più depersonalizzato, perché manca il contatto fisico, ma non meno pericoloso». Gini sottolinea che manca ancora la consapevolezza del mondo dei social network, «che di per sé, come il web, sono strumenti neutri, dipende tutto dall’uso che se ne fa». Il limite tra la battuta, la goliardata e la violenza on line non è ancora ben percepito. Tanto che nei questionari che i ricercatori sottopongono ai ragazzi per loro stessi risulta difficile valutare che cosa possa essere considerata violenza. Senza capire che una foto pubblicata sul web difficilmente potrà sparire del tutto da internet.

Secondo la letteratura internazionale il venti per cento degli studenti è a rischio bullismo. Il cyberbullismo è una delle declinazioni di questa forma di violenza che ha come protagonisti i giovanissimi: percentuali che si attestano sul 5-10 per cento del totale, ma che sono in costante crescita. Secondo gli esperti è la fascia di età compresa tra gli undici e i quattordici anni la più a rischio. (f.p.)

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