La vicentina Donata Vianelli sarà la prima rettrice donna dell’Università di Trieste

Il mandato inizierà il primo agosto e si concluderà nel 2031. L’affluenza da record, il peso del voto telematico: chi è la prima donna alla guida dell’ateneo giuliano

Francesco Bercic
Donata Vianelli, la nuova rettrice dell'Università di Trieste
Donata Vianelli, la nuova rettrice dell'Università di Trieste

Donata Vianelli, vicentina, sarà la nuova rettrice dell’Università di Trieste. A sorpresa e sull’onda di un’affluenza record (89%), l’attuale direttrice del Dipartimento di Scienze economiche strappa già al primo turno la successione a Roberto Di Lenarda, raccogliendo 552 voti (quasi 50 in più del quorum, fissato a 505). Ilaria Garofolo, l’altra candidata in lizza, si ferma a 341.

La professoressa Vianelli sarà la prima donna nella storia a guidare l’Università di Trieste. Entrerà in carica il primo agosto e il suo mandato si concluderà nel 2031.

Il ritratto

Classe 1967, Donata Vianelli è originaria di Vicenza, ma ha trascorso gran parte della sua vita a Trieste. A partire dalla laurea in Economia conseguita nell’ateneo giuliano, per spostarsi poi alla vicina Ca’ Foscari di Venezia per il dottorato.

Il profilo di Vianelli circolava da molto tempo e il suo volto è già molto conosciuto, avendo corso per il rettorato anche sei anni fa fino al ballottaggio contro Di Lenarda. La sua garbatezza di modi e la postura istituzionale hanno probabilmente fatto breccia nell’elettorato, apparendo come il perfetto physique du role per la guida dell’ateneo.

Attualmente è direttrice del Dipartimento di Scienze economiche, mentre nel precedente rettorato di Maurizio Fermeglia ha ricoperto il ruolo di delegata per l’Orientamento in entrata e in uscita. Pur non avendo assunto una delega diretta, i rapporti con il rettore uscente Di Lenarda sono sempre apparsi buoni, come confermano le parole d’elogio spese da Vianelli nei confronti del suo sessennio.

Accanto agli impegni professionali, Vianelli si è distinta negli anni passati per il suo impegno in favore della parità di genere all’interno dell’Università di Trieste e non solo. Impegno che si è tradotto in diverse cariche ufficiali – ad esempio quale membro del Centro interdipartimentale per gli Studi di genere, o ancora dell’associazione italiana delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda – ma anche nelle dichiarazioni rilasciate in più occasioni alla stampa.

Per quanto riguarda il programma, le tre parole più presenti sono “missione”, “strategia” e “visione”. Nel dibattito andato in scena lo scorso aprile, ha sottolineato in particolare l’esigenza di estendere la rete dei rapporti con gli enti territoriali e l’Unione europea, anche per far fronte alla congiuntura che si annuncia difficile per gli atenei italiani nei prossimi anni.

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