Raf: da questo tour un nuovo cd
L'intervista al cantante

RAF ALL'HOTEL METHIS
Raf, Metamorfosi, quindi cambiamento.
«Il cambiamento è da intendere nel senso più ampio del suo significato. E nasce da una riflessione, indotta da alcuni fatti accaduti nella mia vita privata prima e durante la scrittura del disco, negli ultimi tre anni quindi.
Mi sono reso conto che tutto cambia, ogni giorno e, senza pretendere di essere originale, stiamo vivendo in modo troppo frettoloso, non naturale. Però è vero anche che se non vivessimo secondo questi ritmi staremo fuori dalla realtà moderna. Inoltre, ho cercato anche di ricordare alcuni cambiamenti epocali che hanno vissuto le ultime generazioni e a cui magari non si è dato il giusto peso. Siamo passeggeri distratti, come dicevo nell’album precedente».
Per il nuovo disco hai collaborato con Pacifico e Saverio Grandi, autore anche per Vasco Rossi e Stadio.
«Esiste un’intesa creativa enorme con Pacifico e con Saverio. Pacifico mi ha aiutato direttamente in studio a completare il testo di due brani, ma già in precedenza mi ha proposto canzoni che poi io ho modificato di una o due note, come Il nodo. Saverio è un suggeritore di melodie eccezionale, anche se lavoriamo a distanza, via internet.
L’ultimo singolo
Non è mai un errore
, fotografia, intensa, di due amanti che si lasciamo: come nascono i tuoi personaggi?
«Ci metto davvero tanto tempo a scrivere una storia. Mi piace descrivere quello che vedo nella mia mente, quasi come fosse una scenografia, una serie di fotogrammi che cerco di tradurre in metrica, facendo attenzioni al suono della parola, che è credo una delle basi della musica pop».
Che concerto sarà quello di Conegliano?
«L’intero tour è concepito per continuare dopo la fine. Anche la serata di Conegliano contribuirà al progetto di creare un disco live, cd e dvd, che includerà 25 anni di carriera. E la scaletta del concerto, oltre a quasi tutte le tracce di Metamorfosi, contiene molte delle mie canzoni. Il dvd sarà realizzato con tecniche moderne sia nel video che nel suono, per cercare di dare la sensazione di essere al concerto».
Del resto già nel ’92 hai lavorato al primo cd rom musicale al mondo, una passione per le nuove tecnologie e per la scenografia video, vorresti concentrarti di più su questo aspetto?
«Un video, per quanto ben realizzato, non renderà mai l’emozione di un testo. Però è vero, mi piace curare la parte video delle canzoni e anche girare alcuni miei video. Voglio curare direttamente il montaggio del dvd di cui ti dicevo voglio. La musica è ancora la prima cosa, come ad inizio carriera, ma se avessi più tempo non mi dispiacerebbe cercare di approfondire alcuni aspetti legati alla cinematografia».
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