Malore sul palco per l'attore che interpreta Papa Francesco

Sabato sera al Del Monaco di Treviso si è sentito male Mariano Rigillo, che alla veneranda età di 85 anni veste i panni Bergoglio. Domenica un nuovo colpo di scena: l’attore torna sul palco

Margherita Bertolo
Mariano Rigillo con Giorgio Colangeli
Mariano Rigillo con Giorgio Colangeli

Un autentico coup de théâtre. Al Del Monaco di Treviso, sabato sera, va in scena la commedia “I due Papi”, tratta dall’omonimo film Netflix dedicato alle figure di Ratzinger e Bergoglio. Sono le 22 e l’intervallo tra primo e secondo atto dura più del previsto: il pubblico mangia la foglia.

Dopo quasi mezzora di attesa si affaccia Giorgio Colangeli, nei panni di papa Ratzinger, e pronuncia un singolare “Nuntio vobis”: Mariano Rigillo, che alla veneranda età di 85 anni interpreta Bergoglio, si è sentito male. Lo spettacolo deve essere interrotto. I soccorsi, l’apprensione, il pubblico che abbandona il teatro.

Domenica pomeriggio un nuovo colpo di scena: l’attore torna sul palco. E regala a una commossa Treviso l’ultima replica dello spettacolo.

Lieto fine, dunque, per una vicenda che ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso, aggiungendo una generosa dose di pathos alla tensione naturale della commedia. «Gli attori avevano già interpretato il primo atto, che dura circa un’ora, ed era in corso l’intervallo – racconta Jackie Gallo, coordinatrice del teatro Del Monaco –. In quel frangente, Rigillo ha avuto un problema respiratorio. Abbiamo chiamato i soccorsi, che sono arrivati nel giro di pochi minuti. La situazione era sotto controllo ma i sanitari del Suem 118 hanno comunque preferito portarlo al Ca’ Foncello per accertamenti». Fortunatamente, gli esami erano tutti nella norma e l’attore è stato dimesso nel corso della notte.

Trepidazione e sorpresa tra il pubblico, che di certo non si aspettava di assistere a un simile “spettacolo”. «Il sipario si è chiuso – la testimonianza di Chiara Casarin –. L’intervallo si protraeva oltre l’usuale, si notavano qua e là movimenti inconsueti, le maschere entravano e uscivano dalle porte laterali. Insomma, si percepiva chiaramente che qualcosa era successo. Il pubblico aveva azzardato quel timido applauso di invito a riprendere la commedia. Per tutta risposta, è uscito il capo delle maschere spiegando che il ritardo era dovuto ad un piccolo malore di Rigillo».

Un nuovo applauso, stavolta di incoraggiamento, è scaturito con naturalezza. Il sipario chiuso, le luci soffuse, la tensione palpabile. Improvvisamente si è affacciato Colangeli: «Era tutto bianco, vestito da papa – prosegue Casarin –. La sua figura si stagliava sul sipario rosso. Ha annunciato che il collega Rigillo si era sentito poco bene, e che non sarebbe stato possibile riprendere lo spettacolo».

Altro applauso, caldo, di augurio per l’attore 85enne. «Sarà bello riportare a Mariano il vostro affetto», il commento del collega.

Alle 22.30, mentre il pubblico usciva alla spicciolata dal teatro, le luci dell’ambulanza dipingevano di blu il cortile. Meno di 24 ore dopo, Rigillo era di nuovo sul palco. Nemmeno la finzione dà tregua a papa Bergoglio. Eppure, Francesco ha finito col portare un pizzico di grazia a Rigillo.

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