Prof bacia sulla bocca l'allieva La Procura: affetto, non reato
Lui, professore di 63 anni, ha baciato una studentessa sedicenne sulla bocca, nel corridoio della scuola. La ragazzina lo ha denunciato per violenza sessuale. E la Procura ha ora chiesto l’archiviazione del procedimento perché, secondo il magistrato, quel bacio era una manifestazione d’affetto, eccessiva forse, ma comunque non lasciva. Una motivazione sulla quale dovrà esprimersi il giudice che valuterà se accogliere la richiesta di archiviazione o se invece mandare a processo il docente. L’uomo, M.P. che è architetto, insegna in un istituto tecnico della Marca dove studiava anche la ragazzina.

MARIA GIULIANA BIGARDI PROVVEDITORE DIRETTORE UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI
La parola ora passa al giudice, che deciderà se accogliere la richiesta di archiviazione o rinviare a giudizio il docente.
Per l'insegnante potrebbe però ora aprirsi anche un procedimento disciplinare. «Un docente non può comunque avere rapporti amichevoli o affettuosi con una studentessa. Non è etico».
E’ chiarissimo il commento del provveditore Maria Giuliana Bigardi (nella foto) al caso del bacio alla studentessa. «Non ne sapevo nulla, lo apprendo adesso», commenta stupefatta
Cosa rischia il docente? La preside può procedere dopo la decisione definitiva del giudice. Se parte l’iter disciplinare, si va da un richiamo scritto o verbale alla sospensione dell’attività da 1 a 6 mesi, previo parere del Consiglio nazionale di pubblica istruzione. La sanzione definitiva è del direttore dell’Ufficio scolastico regionale.
Un gesto innocente ed affettuoso, si giustificò M.P., docente di una materia tecnica, ma anche titolare di uno studio di architettura nell’Opitergino. Ben diversa la percezione della ragazza che, parlando di «bacio rubato», lo denunciò alla Procura per violenza sessuale.
Gli inquirenti avviarono l’inchiesta sentendo anche gli altri allievi dell’istituto tecnico. Una ventina, complessivamente, i ragazzini convocati in Procura: dai loro racconti emerse l’immagine di un insegnante «anomalo» o comunque molto in confidenza con le sue studentesse tanto da chiedere loro come avevano trascorso le serate coi fidanzatini.
Una situazione, avevano lamentato gli alunni, diventata alla lunga fastidiosa e imbarazzante tanto da indurli a informare i genitori. E le famiglie avevano segnalato l’accaduto alla direzione dell’istituto che però, anche di fronte all’indagine della Procura, aveva preferito non prendere alcun provvedimento e attendere la conclusione dell’inchiesta.
Inchiesta che è finita lo scorso agosto, con la richiesta di archiviazione da parte degli inquirenti. Motivo? Il bacio in questione, ha ritenuto il magistrato dopo aver sentito le parti, non era un gesto lascivo, ma una manifestazione di affetto, eccessiva, ma pur sempre di affetto. Nessuna violenza sessuale, insomma.
La studentessa aveva denunciato nella sua querela anche toccamenti molesti, che sono stati però negati con decisione dall’insegnante, mentre nessuno dei testimoni li avrebbe notati. «Sono tutte invenzioni, una grande bufala - ha commentato ieri l’insegnante, tramite il suo legale - Non c’è stato alcun bacio con quella ragazza, si tratta di bugie. E comunque la vicenda si è chiusa anche sul piano amministrativo: il Provveditorato, dopo aver riscontrato che non esiste alcunché, ha chiuso il caso». Rispetto al bacio, l’insegnante avrebbe in realtà spiegato agli inquirenti che si trattava di un gesto scherzoso, non violento, e assolutamente privo di qualsiasi valenza sessuale. Una versione alla quale la Procura ha creduto, chiedendo conseguentemente l’archiviazione del procedimento a carico del docente. Il fascicolo è passato pertanto al giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se accettare la richiesta di archiviazione o se invece disporre nuove indagini sull’accaduto.
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