Sanità, Pedemontana e Olimpiadi: i rilievi della Corte dei Conti al bilancio della Regione

La relazione dei giudici sul bilancio di palazzo Balbi, non senza qualche stoccata. Zaia: «Abbiamo garantito servizi di qualità senza mai aumentare le tasse»

Laura Berlinghieri
La sezione di controllo al giudizio di parificazione
La sezione di controllo al giudizio di parificazione

Sanità, Olimpiadi invernali e Superstrada Pedemontana. La relazione della Corte dei Conti – panoramica e valutazione dell’ente pubblico Regione Veneto – è un’epifania degli anni passati, dove le criticità sono sempre le stesse, e i rilievi pure.

Le criticità di una sanità in crisi di personale e che, nel cercare di smaltire le prestazioni arretrate, continua a fare eccessivo ricorso al privato. Le criticità dei Giochi olimpici invernali, la cui rete di infrastrutture promessa come eredità per il territorio non è sicuro che vedrà effettivamente la luce. E poi le criticità di una Superstrada Pedemontana Veneta, che continua a essere fonte di spesa, più che di incassi.

In ogni caso, il presidente Luca Zaia – martedì 8 luglio a palazzo dei Camerlenghi a Venezia, per il giudizio di parificazione del rendiconto finanziario 2024 della Regione – sorride per questo obiettivo raggiunto per il tredicesimo anno consecutivo.

«Con i conti in ordine, un avanzo di amministrazione di oltre 2,1 miliardi di euro e un miglioramento netto del disavanzo: continuiamo a garantire servizi di qualità ai cittadini, senza aumentare le tasse» dice, ascoltate la relazione della Sezione regionale di controllo e la memoria del Procuratore regionale Paolo Crea.

La sanità

Certo, la sanità rimane una delle questioni dolenti. Perché è senz’altro positivo quell’89% di prestazioni con priorità a 30 e a 90 giorni erogate, nel corso del 2024, nei termini previsti dalle singole prescrizioni.

Ma ci sono pure quei 28,9 milioni di euro, sui 51,9 utilizzati complessivamente per il recupero delle liste d’attesa, spesi per l’acquisito di prestazioni da privati accreditati, che fanno dire al procuratore Crea: «La Regione preferisce ricorrere alle strutture private accreditate, e quindi pagare i privati, quando invece potrebbe implementare il sistema interno».

A proposito di risorse, poi, a far storcere il naso ai giudici contabili sono anche i risultati di esercizio delle singole aziende sanitarie, tutte in perdita con le eccezioni delle Usl Marca Trevigiana, del Veneto Orientale, Pedemontana, Scaligera e dell’Istituto Oncologico Veneto.

«E la spiegazione non può consistere nelle risorse spese per il personale – sostiene il procuratore Crea – perché altrimenti lo stesso dovrebbe valere anche per le altre Usl». Riguardo al personale, poi, è lo stesso presidente Zaia ad ammettere che «mancano 3500 medici».

Mentre l’ultima stoccata è ancora del procuratore: parla delle «2500 denunce fatte dai cittadini, in ambito sanitario, nel 2024». Con una categoria, che ha dell’incredibile: «Gli interventi all’arto sbagliato: al destro, invece che al sinistro, o viceversa».

Le Olimpiadi invernali

E poi le Olimpiadi invernali, dove il giudizio dei giudici contabili è in chiaroscuro. Positivo, «a proposito dello stato di avanzamento dei lavori della pista da bob Eugenio Monti»; pur con delle perplessità, a proposito dei suoi costi di gestione, a Olimpiadi concluse. Negativo, quando, dalla pista da bob, ci si sposta verso le infrastrutture che dovrebbero essere l’eredità olimpica.

Le varianti di Cortina e Longarone, su tutte: due infrastrutture per le quali i lavori sono già stati posticipati oltre le Olimpiadi. Riguardo alla variante di Cortina, poi, spiegano i giudici, «restano da reperire ulteriori risorse per circa 260 milioni, che nel Def 2025 sono ascesi a 364 milioni».

E quindi «traspare il rischio che non vengano portati a compimento gli interventi infrastrutturali quantomeno di maggiore importanza. E lo slittamento di queste opere infrastrutturali, non più ricollegate o ricollegabili ai Giochi stessi, potrebbe causarne un differimento sine die».

La Supertrada Pedemontana

Infine, la Pedemontana: la Superstrada che, lungo un percorso di quasi 95 chilometri, collega i Comuni di Montecchio Maggiore, nel Vicentino, e Spresiano, nella Marca Trevigiana.

A difenderla a spada tratta è sempre il presidente Zaia. Mentre il procuratore Crea solleva diverse preoccupazioni, considerando «il canone da 149 milioni di euro sostenuto dalla Regione», a fronte di «entrate che nel 2024 sono state pari a 100 milioni». Con un disavanzo annuale, quindi, che ammonta a 49 milioni.

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