Plastal, ci sono due compratori

Ore decisive per la Plastal e i suoi 700 dipendenti, abbandonati al fallimento dalla multinazionale svedese. In vista, due possibili compratori: un fondo di investimenti e un industriale attivo nella componentistica per automobili, entrambi italiani. «I contatti sono qualificati - dice il senatore Maurizio Castro - il velo nero che avvolge Plastal potrebbe dissolversi». Ma intanto la cassa integrazione arriva anche alla Diadora di Caerano: a casa, a rotazione, 61 dipendenti.
IN FOTO uscita operai ditta Plastal DI ODERZO
IN FOTO uscita operai ditta Plastal DI ODERZO
C’è un compratore per la Plastal. Anzi, due: un “tandem” tra un fondo d’investimento e un gruppo industriale attivo nella componentistica per automobili, entrambi italiani. Dalle frenetiche trattative di queste ore per cercare di salvare Plastal Italia (700 dipendenti) spunta una soluzione concreta: le trattative sarebbero già ben avviate. Il riserbo è stretto, ma ora ci si crede davvero: «I contatti sono qualificati - dice il senatore Maurizio Castro, che sta seguendo la vicenda in prima persona - e, pur senza cadere in trionfalismi anticipati, possiamo dire che il velo nero che avvolge Plastal potrebbe dissolversi».


Il consiglio di amministrazione di Plastal ha deciso di “assecondare” questo intervento diretto delle istituzioni per cercare di salvare l’azienda e di trovare acquirenti. Ieri rappresentanti dell’azienda e dei sindacati sono stati ricevuti a Roma dai funzionari del ministero per lo Sviluppo economico. «I contatti concreti - dice Castro - sono per ora con questi due soggetti, il fondo e il partner industriale. Non è da escludere che poi la questione si possa eventualmente allargare». Il tandem, insomma, potrebbe diventare una cordata.


Il ministero.
Diagnosi dei conti e commissariamento per Plastal. Il «sì» condizionato alla strategia di salvataggio caldeggiata nei giorni scorsi dai sindacati arriva direttamente dal ministero dello Sviluppo economico, dove ieri sono stati ricevuti Candido Omiciuolo e Franco Buran, segretari rispettivamente di Fiom Cgil e Fim Cisl, accompagnati a Roma dai rappresentati rsu di Plastal. La corsa per arginare la crisi che ha investito l’azienda di Oderzo, specializzata in cruscotti e paraurti per auto, ha trovato un altro appoggio politico di peso, secondo quanto riportato dalla delegazione di ritorno da Roma. «Il ministero si è impegnato a dare una risposta efficace in tempi brevi - spiega Buran - servirà un’analisi dettagliata dei conti, che ci hanno assicurato, avverrà già nei prossimi giorni. La strada del commissariamento è la migliore per poter assicurare un funzionamento di lungo periodo».


Il salvataggio dell’intero sistema produttivo è infatti condizionato alla vendita del ramo italiano appartenente al gruppo svedese Plastal. Per evitare la disintegrazione dell’azienda e dell’indotto bisogna evitare il fallimento della controllata di Oderzo, messa sotto minaccia dopo la consegna in tribunale dei bilanci da parte della casa madre. «In caso di conferma del piano verrà avviata l’amministrazione straordinaria prevista nella Prodi-bis». La disciplina in questione, dedicata alla grandi imprese in crisi, prevede la presentazione di un’istanza al tribunale con dichiarazione dello stato di insolvenza e la successiva nomina di un commissario da parte del ministro Claudio Scajola, titolare in materia. «Dobbiamo evitare invece il concordato preventivo - continua Buran - perché significherebbe dare la precedenza al rientro dei debiti, mentre qui vogliamo assicurare prima di tutto continuità, lavoro e occupazione. L’azienda ha ancora molto da dare sul piano industriale».


L’ultima parola, però, spetta ancora al consiglio di amministrazione di Plastal, convocato probabilmente nei prossimi giorni a Roma, i cui membri ieri hanno sottoscritto una lettera contenente la richiesta per «un immediato intervento di tutte le parti coinvolte. Il management di Plastal Spa vuole garantire continuità all’azienda ed è disponibile a mettere a disposizione tutte le proprie conoscenze e capacità per assicurare la completa gestione futura del business automotive». Sabato ci sarà un incontro a Oderzo, al cinema Cristallo: «Vogliamo raccogliere tutte le persone coinvolte nella vicenda - dice Omiciuolo - dai lavoratori agli amministratori per raccogliere tutte le istanze».

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