Parolin, Pizzaballa, Tagle in Conclave: tre favoriti hanno pregato sul Grappa

I cardinali candidati al soglio pontificio si sono recati in anni diversi al Sacrario per commemorare le vittime della prima guerra mondiale

Francesco Dal Mas
Il cardinale filippino Luis Antonio Tagle
Il cardinale filippino Luis Antonio Tagle

In Conclave entrerà anche il Monte Grappa. E lo farà attraverso tre dei più autorevoli candidati al soglio pontificio. Si tratta dei cardinali Pietro Parolin, Pierbattista Pizzaballa e Luis Antonio Tagle.

Tutti è tre sono stati al Sacrario per commemorare, in anni diversi, le vittime della prima guerra mondiale. Tutti e tre hanno invocato la pace, parlando a nome di papa Francesco. Ogni prima domenica di agosto si tiene, come si sa, la solenne celebrazione commemorativa, davanti a migliaia di veneti (e non solo), bellunesi, trevigiani e vicentini.

«È un onore aver ospitato tra rappresentanti così autorevoli della Chiesa, ma per la verità anche altri: dal cardinale Stella, ai vescovi Marangoni e Tomasi – evidenzia il presidente della Provinciadi Belluno, Roberto Padrin, che non è mai mancato ad uno di questi appuntamenti – e i loro interventi, contro le guerre, rimangono indimenticabili per la profondità degli appelli».

L’anno scorso è stato il filippino Tagle a salire sul Grappa. Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione viene definito il “Bergoglio asiatico”. Domenica 4 agosto ha lanciato un appello a porre fine ai conflitti insensati che provocano distruzione e uccisioni: «Dove c’è un appetito per giustizia, verità, amore e vita in Dio, ci sarà pace». Un grido di pace per far cessare uccisioni, distruzioni e morti, frutto avvelenato delle guerre che «nascono da desideri o appetiti deviati».

L’anno precedente, sempre la prima domenica di agosto, arrivò in cima al Grappa il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, fresco di nomina cardinalizia. Testimoniò fra le trincee del primo conflitto mondiale l’orrore della guerra nel Medioriente, prima che esplodesse nella sua tragicità. Pizzaballa e Tagle sono due dei nomi più ricorrenti nel toto-conclave. Ma in testa c’è lui, il cardinale veneto Pietro Parolin, che raggiunse il Grappa ancora nel 2019.

«Siamo saliti fin quassù per riaffermare, nella memoria dei nostri Caduti e del loro sacrificio – ha detto l’allora Segretario di Stato (incarico decaduto con la morte di Francesco, ma Parolin presiederà il conclave –, la nostra opzione decisiva per la pace, che non è un bene tra altri ma è il bene integro e l’integrità , l’interezza e la totalità del bene in cui si trovano tutti gli altri beni. E quindi è una ricchezza di aspetti che siamo lontani dall’aver compreso e soprattutto attuato».

Parolin aggiunge: «La cupidigia e il continuo desiderio di accumulare ricchezze poco a poco uccide l’amore. Tanto che l’amore della famiglia, l’amore dei fratelli, l’amore dei genitori perde di importanza. Per chi cade vittima della cupidigia, esistono solo i soldi e questo distrugge, anche le guerre, le guerre che oggi vediamo».

Parolin che conosce bene le Dolomiti e la provincia di Belluno, è ad oggi il candidato più accreditato per il soglio pontificio. «Conosce molto puntualmente anche il Vajont e poso testimoniare – afferma Padrin – che ci è molto vicino». Sul Grappa ha celebrato anche il cardinale Beniamino Stella, altro stretto collaboratore di Bergoglio, che partecipa alle Congregazioni di questi giorni, ma che per l'età non parteciperà al conclave.

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