Parenti dei suicidi per crisi, Schiavon lascia

VIGONZA. Doveva essere uno dei simboli della nuova associazione “Familiari delle vittime della crisi e dell’indifferenza verso il lavoro”, creata dalla Filca-Cisl regionale e da Adiconsum Veneto. Ma domani mattina, a porre la firma sull’atto costitutivo davanti al notaio, Flavia Schiavon, 32 anni, con tutta probabilità non ci sarà. La figlia di Giovanni Schiavon, titolare dell’impresa edile Eurostrade 90 di Vigonza, che il 12 dicembre scorso preferì chiudere con la vita piuttosto che affrontare l’onta di lasciare a casa i propri dipendenti, è ancora troppo scossa dalla tragedia che ha investito la sua famiglia e che l’ha vista diretta testimone. «Flavia non si dà pace per quanto è accaduto, deve seguire da vicino il figlio di 6 anni. Vorrebbe impegnarsi a fondo per aiutare quanti si sono trovati e si troveranno davanti alla stessa tragedia, era entusiasta dell’idea, ma ora non se la sente». Daniela Schiavon, moglie del titolare di Eurostrade 90, taglia corto anche sulle parole di scherno contenute in una lettera recapitata alla figlia nei giorni scorsi da uno sconosciuto.
«Non è questa lettera il problema. Bisogna mettere in conto che accanto a tante persone che ti sostengono moralmente, ci possano essere altri animati da sentimenti meno nobili», racconta la mamma di Flavia. «Il tono della lettera sembra rancoroso; chi ha scritto dice di avere solo un sussidio di 60 euro al mese da parte di qualche ente e ricorda a Flavia che comunque suo padre era un imprenditore. È rimasta addolorata, quelle parole hanno riaperto la ferita, il dolore personale. Io ho sdrammatizzato, perché ognuno ha sensibilità diverse». L’associazione dei familiari di imprenditori suicidi e delle vittime dell’indifferenza verso il lavoro che domani sarà presentata a Vigonza avrà allora in Laura Tamiozzo, 29 anni, figlia dell’imprenditore vicentino Antonio Tamiozzo, il suo presidente. Laura è la giovane che proprio a Vigonza, due settimane fa lesse, commuovendo l’intera platea, la lettera “da imprenditrice a imprenditrice” scritta di suo pugno e indirizzata a Flavia Schiavon. Le due giovani avevano raccolto l’invito rivolto dalla Cisl veneta degli edili di aderire all’associazione. Ma perché “vittime dell’indifferenza?”. «Perché a morire non sono solo gli imprenditori. Ci sono anche le famiglie dell’operaio che muore cadendo da un’impalcatura e viene presto dimenticato», afferma Salvatore Federico, segretario generale della Filca-Cisl e animatore della nuova associazione.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso