Pensionata uccisa in casa a Conegliano: due ergastoli

La sentenza per l’omicidio di Margherita Ceschin, 72 anni, letta dalla Corte d’Assise di Treviso nella mattinata di giovedì 18 dicembre. Pena massima con isolamento diurno per 6 mesi per l’organizzatore del delitto e per il killer. L’ex marito della donna, considerato il mandante, è morto ad agosto

Marco Filippi
La vittima Margherita Ceschin e il condominio del delitto a Conegliano
La vittima Margherita Ceschin e il condominio del delitto a Conegliano

È di due ergastoli il bilancio della sentenza di primo grado del processo ai quattro imputati del delitto di Margherita Ceschin, la pensionata di 72 anni, uccisa la notte del 23 giugno 2023, nel suo appartamento di via 28 Aprile a Conegliano.

Ergastolo con isolamento diurno per 6 mesi per i dominicani Sergio Antonio Luciano Lorenzo, 40 anni, organizzatore del delitto, e Mateo Luis Garcia “Molongo”, 31 anni, il killer che, secondo l’accusa, uccise la pensionata coneglianese.

Assolta per non aver commesso il fatto Kendy Maria Rodriguez, 23 anni, considerata una fiancheggiatrice per aver spedito un bonifico a Santo Domingo al killer della pensionata e per essere poi andata a essere andata a prenderlo all’aeroporto di Venezia.

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Trasmissione degli atti in procura per ridefinire l'accusa per Juan Maria Beltre Guzman, 43 anni, inizialmente arrestato per concorso in omicidio quale intermediario, un reato derubricato dal pubblico ministero a favoreggiamento perché nel corso del processo è emerso che non avrebbe avuto un ruolo attivo nell’organizzazione e nell’esecuzione materiale dell’omicidio.

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Sentenza di non doversi procedere per morte del reo (già pronunciata a settembre scorso) per Enzo Lorenzon, il mandante dell’omicidio, deceduto a inizio agosto, l’uomo che, secondo la procura, ingaggiò "Molongo”, il sicario venuto da Santo Domingo per uccidere l’ex moglie perché non sopportava di doverle staccare un assegno mensile di 10.000 euro, stabilito dal tribunale civile di Treviso.

Quello andato in scena la notte del 23 giugno di due anni fa è stato uno dei delitti più efferati degli ultimi anni nella Marca Trevigiana. Secondo le indagini dei carabinieri, fu Mateo Luis Garcia, il killer arrivato un paio di giorni prima direttamente da Santo Domingo, a sorprendere in casa Margherita Ceschin, mentre guardava la televisione distesa sul divano. Prima la tramortì con un violento colpo alla nuca, poi la soffocò e le fratturò lo sterno quando era ormai agonizzante.

All’esterno, a fare da palo, c’era Joel Luciano Lorenzo, il “pentito”, l’uomo che con la sua confessione ha incastrato i complici, incanalando l’esito del processo verso la sentenza di giovedì 18 dicembre.

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