Olimpiadi 2020 a Venezia, il progetto entro febbraio

Il Coni detta le regole. Cacciari: non sono fiducioso
Il 28 febbraio per la consegna del masterplan, fine aprile per la scelta definitiva. La candidatura di Venezia a capitale delle Olimpiadi 2020 ha ora una tabella di marcia precisa. La giunta del Coni ha presentato ieri il questionario che Venezia e Roma dovranno compilare entro il 28 febbraio. Sono 25 pagine dove dovranno essere messe nero su bianco 24 risposte su infrastrutture, opinione pubblica, sicurezza, impianti vecchi e nuovi, villaggio olimpico, piano ambientale. Su 5 cartine dovranno essere indicate le infrastrutture alberghiere e supplementari.


«Siamo pronti - afferma il direttore generale del comitato olimpico, il trevigiano Federico Fantini - ora abbiamo un orizzonte chiaro e dobbiamo premere l’acceleratore. La data di febbraio era prevista - spiega -, siamo al lavoro da mesi e a un ottimo punto per la compilazione del questionario».


Mentre Venezia (con Padova e Treviso) si porta avanti, fiera del suo logo ufficiale al quale Roma non ha ancora pensato, il sindaco Massimo Cacciari avanza perplessità: «Non sono molto fiducioso - ha detto - al Veneto non viene riconosciuta a sufficienza la sua centralità per lo sviluppo economico e sociale del Paese, dimostrato dalla resistenza ad accettare la nostra candidatura per le Olimpiadi, a riattivare i fondi di legge speciale, a concedere il riuso di aree demaniali come quelle dell’Arsenale: una mano morta che c’impedisce di sviluppare un’area fondamentale della città».


Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, getta acqua sul fuoco divampato nei giorni scorsi a proposito delle sue resistenze sulla candidatura veneziana: «Si è alzato un gran polverone - ha detto ieri al termine della Giunta - Noi vogliamo solo che l’Italia vinca, che sia Roma o Venezia. Sono due città entrambe degne di nota. Quando ho parlato di realtà effettuale non mi riferivo assolutamente a Cacciari, con il quale ho un correttissimo rapporto».

Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso ieri il suo entusiasmo verso la candidatura italiana: «Se ci impegniamo - ha detto il capo dello Stato - è una cosa possibile, come l’esposizione universale di Milano».


Intanto anche Treviso osserva e partecipa interessata a una contesa che potrebbe dare frutti importanti per la città e la provincia.


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