Così il caso della truffa in Lettonia si lega al crac Nft con i bitcoin
Spunta un contratto del 2021, partner l’elvetica Tapro. Lo sottoscrive Visentin, cofondatore della criptosocietà di Silea
C’è un contratto, che risale al 2021, in cui la società svizzera Tapro concorda con la New Financial Technology Ltd di Londra - già, la Nft nata a Silea e poi spostatasi a Londra ed infine a Dubai.
Ed è la prova di un legame acclarato fra il recentissimo caso della beffa dei soldi in Lettonia – i 6 milioni svaniti nel nulla raccolti nella Marca e nel Veneto, per finanziare la start up Api Connect che doveva operare nel settore delle telecomunicazioni i nel paese baltico e quello del buco milionario legato agli investimenti in criptovalute, esploso nel 2022 e che vede la procura di Treviso in fase di chiusura delle indagini, dopo aver accertato un buco che ammonterebbe ad almeno 300 milioni.
Perché il legame? Fra i soci dell’elvetica Tapro Gmbh c’era allora Cristiano De Noni, il 53 enne di San Fior, che dovrà rispondere prossimamente, con il promotore altoatesino Dietmar Peter Atz e l’altro trevigiano Michele Meneghin, 57 anni, di Cappella Maggiore, di abusivismo finanziario per aver esercitato senza autorizzazione attività di raccolta capitali (assieme ad altri tre procacciatori erano indagati anche per truffa, proprio per il caso Api Connect, ma il reato è prescritto dal 2023).
E di non aver restituito nulla, né il capitale versato, né gli utili promessi, a decine e decine di investitori trevigiani e veneti, che avevano affidato loro non meno di 6 milioni di euro.
È un filo, o meglio una connessione – se non un incrocio – che apre certamente nuovi scenari, e che si aggiunge alla maxiragnatela societaria internazionale emersa nella indagini su Api Connect e sulla raccolta di fondi nella Marca e nel Veneto. Una rete che coinvolge 5 paesi e tre continenti, e che vede un vortico giro di denaro fra i vari paesi e le diverse società. È la prova di un asse tra gli ideatori delle (illegittime) raccolte di fondi? C’è una mente superiore a questi due casi esplosi nella Marca?
Il contratto del 2021, a quanto trapela, è stato firmato da Mauro Mandolini, all’epoca amministratore delegato della società svizzera, e da Christian Visentin, trevigiano fondatore di Nft, per le due società contraenti, ed avrebbe impegnato la Tapro a destinare flussi finanziari a favore di Nft, con investimenti nelle criptovalute in paesi stranieri.
De Noni, imprenditore del commercio con attività a Cappella Maggiore, ha avuto un ruolo centrale nella raccolto di fondi a favore di Api Connect, la società di Riga che avrebbe dovuto garantire utili rilevati agli investitori e che invece, dopo non aver dato alcun utile agli investitori italiani. è stata dichiarata fallita nel 2022
Intanto, nel corso del 2020, aveva rilevato, con altri soci, la Tapro Gmbh, con la quale continua l’attivitàdi raccolta finanziaria. Non solo: la Tapro Gmbh costituisce a Londra, nel 2022, la Theca Service Ltd, con un capitale sociale di 4 milioni di sterline (poi la società avrebbe cambiato nome, diventando Theca Financial Solutions ltd). Ancora, nel 2023, Tapro Gmbh vende le sue azioni.
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