Mobilità in Veneto, Manildo lancia il biglietto unico regionale

Le proposte del candidato presidente della Regione per il centrosinistra. Ci sono anche il rilancio del sistema ferroviario metropolitano di superficie e la gratuità dei biglietti per gli under 26

Andrea Dossi
Giovanni Manildo in Lungosile Mattei a Treviso
Giovanni Manildo in Lungosile Mattei a Treviso

La mobilità, il trasporto pubblico e le infrastrutture sono stati i temi al centro della conferenza stampa di Giovanni Manildo, lunedì 3 novembre a Treviso di fronte alla stazione delle corriere in lungosile Mattei. Il candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra ha presentato la seconda delle sue sette "mosse" strategiche per la Regione.

Dopo aver lanciato l'iniziativa del salario d’ingresso «per arginare la fuga di 48 mila giovani che hanno lasciato il Veneto dal 2011 a oggi», l'attenzione si sposta ora sul fronte della mobilità, in particolare con tre azioni «complementari e su livelli differenti».

La prima proposta è il rilancio del sistema ferroviariometropolitano di superficie. Secondo Manildo, data la struttura policentrica del Veneto, «è fondamentale riprendere con forza questo sistema, potenziandolo con treni ad alta frequenza e capacità».

Il secondo punto è l'introduzione di un biglietto unico per l'intero sistema di trasporto pubblico. Il candidato spiega che «le infrastrutture non solo come opere, ma come un insieme di servizi, un concetto che renderebbe possibile l'integrazione di ferro e gomma, con la Regione chiamata a svolgere un ruolo di regista del coordinamento».

Infine la coalizione punta a incentivare l'uso del trasporto pubblico attraverso «la progressiva gratuità dei biglietti per gli studenti under 26. Una misura che, come già avviene in altre regioni, avrebbe un duplice effetto benefico: sull'ambiente e sulla fluidità della circolazione», conclude Manildo.

E le risorse? Il candidato del centrosinistra chiarisce che «le infrastrutture sono considerate già abbastanza avanzate, l'investimento verterebbe maggiormente sul coordinamento e sull'integrazione, con costi inferiori rispetto alla realizzazione di nuove opere». Manildo parla poi di una spending review intelligente della spesa pubblica: «Un esempio di come trovare risorse è la gestione del contratto per la Pedemontana, dove una riallocazione del rischio dal pubblico al privato potrebbe già generare 50 milioni di euro. Inoltre, le azioni proposte – incentrate su infrastrutture, giovani, studenti e ambiente – sono in grado di intercettare i finanziamenti europei. La Regione deve assumere il ruolo di capofila di questa progettualità, dotandosi di una visione chiara di dove vogliamo andare».

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