L'ESPRESSO / RISTORANTI D'ITALIAIl "cappello" premia le MarcandoleNell'élite della Marca Gellius e Dal Vero
Nell'edizione 2011 della Guida la Marca trevigiana conquista un altro "cappello" (il segno distintivo di una cucina buona e interessante): è stato assegnato alle "Marcandole" di Salgareda, innalzato a 15/20 con l'aggiunta del prestigioso cappello

IN FOTO IL RISTORANTE MARCANDOLE DI ALESSANDRO E ROBERTA RORATO
FIRENZE. La Guida «I Ristoranti d’Italia 2011» dell’Espresso regala alla Marca Trevigiana un altro «cappello» (il segno distintivo di una cucina buona e interessante): è quello assegnato alle «Marcandole» di Salgareda, innalzato dal 14.5/20 della scorsa edizione ad un punteggio di 15/20, con l’aggiunta, appunto, del prestigioso (e ambito) cappello da chef.
Il terzo «cappello» in provincia, assegnato ai fratelli Rorato (che segue quelli di
Gellius
di Oderzo e
Dal Vero
di Badoere), è l’unica novità del 2011 nella fascia alta delle pagelle dell’Espresso, in maggioranza non esaltanti. L’altro elemento su cui meditare è la cancellazione di ben 11 ristoranti. Il giudizio sul nuovo «cappello» è molto lusinghiero: si riconosce alle Marcandole, sul Piave, la qualità di celebrare «i sapori e i profumi del pesce povero». Il «top» Gellius e Dal Vero (in cui operano, rispettivamente, gli chef Alessandro Breda e Ivano Mestriner) al contrario non crescono. Anzi.
La cucina di Breda conferma il 15.5/20 del 2010: menu poco dispersivo, ma anche poco variato. Al ristorante della Rotonda di Badoere, invece, è stato tolto mezzo punto: da 16 a 15.5, «perchè avvertono anche, qua e là, spinte che andrebbero contenute». Alle spalle si piazza l’inossidabile Trattoria Dalla Libera di Sernaglia con 14.5 (cucina del territorio ed esecuzioni impeccabili), e poi il terzetto composto da
Locanda Marinelli
di Col San Martino (segnalata in crescita, con la freccia verso l’alto),
Ca’ Busatti
di Zero Branco e
La Corte
dell’Hotel Abbazia di Follina, tutti con 14/20. Alcuni salgono, altri scendono: da 14/20 a 13.5 si posiziona il
Vecchio Mulino
a Onè di Fonte (in un giudizio complessivamente buono, l’«ispettore» non ha gradito la cottura delle sue linguine) e
Gigetto
di Miane, un grande classico in cui «il servizio funziona a corrente alternata».
Al di là del voto (13.5),
Menegaldo
a Monastier riceve uno dei commenti più positivi della Marca, perchè qui vince la freschezza del pescato. Risalgono di mezzo punto
Albertini
di Visnadello (13/20), il
Perchè
di Roncade (13.5),
Le Tartare
di Conegliano, giudicato l’unica nota positiva nel mediocre panorama cittadino. Della vicina Serravalle, invece, viene inserita solo la
Trattoria alla Cerva
(12/20), di fresca apertura. Migliora con la freccia in sù anche il
Gambrinus
di San Polo di Piave, grazie al nuovo look dei piatti impresso dal giovane Zanotto (13.5). Giù i ristoranti
Casa Brusada
a Crocetta del Montello e
Ca’ Derton
di Asolo (12.5); la
Cucina di Crema
di Giavera è stabile a 13, così come
Locanda Sandi
a Valdobbiadene.
INTERATTIVO
Per Treviso, si annota l’uscita di scena di
Alfredo
e il rientro delle
Beccherie
; il voto più alto (13/20) va al
Mardivino
. Restano a 12.5
Antica Torre
e
Basilisco
(in ascesa), la
Vineria
è nella categoria «enotavola». Inoltre, in città sono segnalati (senza voti) al Migò, Marian, Hosteria Antica Contrada, La Porta di Alberto e Makallè.
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