La greppia delle consulenze: la Regione paga tardi ma paga anche i morti
La Regione è bisognosa di consulenze, prodiga nel darne e mai sazia di nuove

VENEZIA. La Regione è bisognosa di consulenze, prodiga nel darne e mai sazia di nuove, deve farlo, ma paga tardi, a volte troppo tardi: il professore Mario Bonsembiante, per esempio, solo nell'aprile del 2010 si è visto riconoscere la somma di 8.500 euro per una consulenza fornita due anni prima. Disgraziatamente, a quella data, l'ex rettore dell'Università di Padova risultava morto da quattro mesi. Burocrazia macabra, a volte involontariamente umoristica.
Come quando corrisponde 50 mila euro al professionista incaricato di sorvegliare l'erogazione che riceve: Matteo Colombo dell'Osservatorio della spesa regionale ha infatti incassato due tranche da 12.500 euro ciascuna e una terza di 25 mila per i quattro anni che ha sorvegliato la spesa di cui e anche beneficiario. Niente di male, per fortuna c'è chi sorveglia i sorveglianti, nel suo caso dal coordinatore delle attività del Comitato Tecnico Scientifico dell'Ossevatorio per la Spesa, il professor Giovanni Valotti, pagato anche lui con 55 mila euro, di cui ahilui, 38.499,5 incassati.
Anche Carlo Simionato analizza ed elabora i dati della spesa regionale, lo ha fatto dal 28 gennaio 2009 al 31 dicembre 2010 per un compenso di 35 mila euro, ricevendone solo 3.500. La cosa non deve sorprendere (la Regione paga tardi), sorprende caso mai la tempistica con cui lo fa: il povero Simionato si è visto corrispondere il saldo di una consulenza prima di aver ricevuto il saldo della precedente, 9.600 euro dal 1 luglio 2010 al 31 marzo 2010, mentre ancora aspetta quello del 2009.
Sono solo alcune delle curiosità che si scoprono piluccando dall'elenco delle consulenze autorizzate dalla regione Veneto, studi, ricerche, pareri e tante altre prestazioni che il ministro Brunetta ha messo su Internet a disposizione di tutti in una operazione di trasparenza e di grande effetto, non inferiori all'incomprensibile ginepraio da cui chiaramente si capisce solo che Regione non sa far niente da sola e che ha bisogno della consulenza di tutti e per tutto, anche del medico «personale». Giovanna Lupi «è medico competente per le sedi del Consiglio regionale veneto» con un compenso di 6.000, la collega Marisa Fagnoni fa lo stesso per 25 mila. Paolo Feltrin osserva le «dinamiche elettorali» degli eletti in Regione dall'aprile 2009 al maggio 2010 per la cifra di 42 mila euro di cui incassati solo 16.800.
C'è consulenza e consulenza. Lorena Rocca si è vista riconoscere 500 euro di cui 83,50 incassati per aver partecipato ad una commissione incaricata di giudicare le offerte per la fornitura di uniformi di servizio. Quella dell'Arpav vale 250 mila euro ancora tutti da prendere. E tira la cinghia anche Linea News, agenzia giornalistica che ha ricevuto solo 432 euro per «servizi radiofonici» ma si consola con 48 mila incassati per il «radiogiornale» in un distinguo di poste incomprensibile per qualsiasi giornalista medio.
Primario cliente della Regione è l'Ordine degli Architetti che offre servizi continuativi. E indispensabili fornitori di servizi legali sono l'avvocato Luigi Manzi e il collega Barzari, entrambi impegnati a tutelare in giudizio la Regione di cosa non si sa esattamente ma sarebbe interessante saperlo.
Il costituzionalista Mario Bertolissi è stato retribuito con 21 mila più altri 24.480 euro per aver elaborato lo statuto regionale, altri 6.120 li ha avuti su un parere pro-veritate formulato sulla legge dello Stato n.444 del 1994.
Bizzarra l'erogazione di 45 mila euro all'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, ateneo ottimo negli studi agrari e forestali ma non così vicino da essere visto prima di tutti gli altri che abbiamo nel Veneto.
Sempre ricco il piatto comunicazione il cui ventre ampio non abbisogna di particolari spiegazioni perché contiene di tutto: non si conosce, né l'elenco prova a spiegarlo, il contributo fornito alla comunicazione regionale dal lavoro di Rita Bertocco pagata 80 mila euro nel 2008. Un'altra professionista del «farlo sapere», Lorenza Arzenton, è stata compensata nello stesso anno con la somma di 100 mila euro. Lapidariamente poi, la ditta Antonio e Stefano da Venezia, in solo colpo, ha incassato 386.500 euro.
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