Guide turistiche, il Tar blocca il concorso atteso da duemila veneti

A fermare le procedure il ricorso di Angt, prima associazione di categoria. La presidente Bigai: «Requisiti vergognosi». Le prove previste a luglio sono in stand by ma il Ministero è fiducioso e guarda avanti

Maria Ducoli
L'ombrello di una guida turistica a Venezia
L'ombrello di una guida turistica a Venezia

L’attesissimo concorso per guide turistiche, aspettato per circa 15 anni, è stato bloccato dal Tar del Lazio, a cui l’Associazione Nazionale Guide Turistiche (Angt), prima associazione di categoria nata nel 1986, ha presentato ricorso.

Una mazzata per le 29.228 persone in Italia, 1.945 in Veneto, che avevano fatto domanda per provare ad abilitarsi, visto che l’ultima procedura concorsuale nella nostra regione risale al 2010. In questo decennio, i tentativi di riforma si sono sempre arenati, perché le spinte a mantenere un'abilitazione “ristretta” si scontravano con la normativa europea che punta alla liberalizzazione delle professioni.

Ora, per mesi non si saprà se il concorso potrà arrivare al termine in questa forma o dovrà essere modificato. «Abbiamo impugnato il decreto con cui era stato aperto il bando per il bene della categoria», spiega Anna Bigai, presidente dell’Angt e guida turistica a Venezia, che poi aggiunge: «non abbiamo alcuna volontà di bloccare le nuove abilitazioni, anzi, io per prima credo che servano più guide turistiche, ma penso anche che queste debbano essere all’altezza del compito».

A far discutere, i requisiti di accesso al concorso: la nuova norma prevede un esame l'anno, aperto a chiunque abbia il diploma e conosca una lingua straniera al livello B2, con prova scritta e orale. «Vergognoso», commenta Bigai, «quel certificato linguistico viene fatto dagli studenti in seconda superiore. Le guide turistiche devono padroneggiare veramente la lingua, per spiegare la storia e l’arte dei luoghi».

Non convince, poi, il fatto che le prove siano generalizzate, senza domande specifiche legate al territorio in cui la guida prenderà servizio. «È necessario valutare la specializzazione delle future guide, non è un mestiere in cui ci si può improvvisare da un giorno all’altro», aggiunge.

Nonostante anche altre associazioni di categoria fossero dello stesso parere dell’Angt, hanno contestato il ricorso, decidendo di dare la priorità alle nuove abilitazioni. Lo stop dettato dal Tar alle procedure concorsuali, però, non ha frenato il Ministero del turismo: ha fatto sapere che, con tutte le cautele del caso, l'intenzione è quella di andare avanti con le prove senza attendere il giudizio di merito, poiché c'è fiducia che l'udienza non costringa a ribaltare il concorso.

E, di conseguenza le prove programmate a luglio potrebbero svolgersi. «Il nostro auspicio», conclude, «è che il Ministero metta mano al decreto e che si possa, finalmente, avere un serio dialogo. L’ultima volta siamo stati chiamati 23 ore prima della pubblicazione del bando, a cose già fatte. Ribadiamo, invece, che la guida dev’essere una persona qualificata, mentre i requisiti dettati da Ministero sono svilenti per l’intera categoria».

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