Incidenti sul lavoro, esplosione in un caseificio: muore un operaio

Un operaio è morto in seguito a una esplosione in un caseificio di Motta di Livenza. La vittima è un Gianfranco Pezzutto, 59 anni di Salgareda, saldatore dell'impresa Narder
Luciano. Era impegnato in una saldatura alla base di una cisterna che conteneva acqua con un derivato del cloro, un liquido che a causa dell'aumento della temperatura è esploso in maniera violentissima
Il corpo di Gianfranco Pezzutto a terra
Il corpo di Gianfranco Pezzutto a terra
MOTTA DI LIVENZA. Un boato e un corpo sbalzato a venti metri. Sono le 14.20 di

ieri quando Gianfranco Pezzutto, 59 anni di Salgareda, operaio dell'impresa Narder

Luciano, viene travolto dallo scoppio improvviso di una cisterna che stava saldando

all'esterno del caseificio Moro di via Postumia. L'uomo muore sul colpo, straziato dalla violentissima esplosione.


Terribile la scena che si presenta ai primi soccorritori. Pezzutto è riverso a terra oltre la recinzione che separa il caseificio da un magazzino. Non si capisce cosa sia

accaduto. Si nota lo squarcio sulla cisterna che l'operaio era impegnato a saldare, come aveva fatto tante volte in passato. Nessuno sul momento nota dove sia finita la copertura che viene ritrovata più tardi, più lontano, a circa 200 metri dal luogo dello scoppio, in un piazzale in mezzo alla zona industriale.


Immediati scattano i soccorsi con l'arrivo dei vigili del fuoco della caserma di Motta che devono verificare anche il contenuto della cisterna esplosa. Inutile invece l'arrivo dell'ambulanza. Per Gianfranco Pezzutto non c'è nulla da fare. La deflagrazione non gli ha lasciato scampo.


Arrivano i carabinieri e gli uomini dello Spisal dell'Ulss 9 che verificano la scena dell'incidente costato la vita ad un lavoratore esperto, che, pur essendo andato in pensione da qualche mese, aveva preferito proseguire la propria attività. Secondo una prima ricostruzione, fornita dal capitano Valerio Marra della Compagnia di Conegliano, Pezzutto era impegnato in una operazione di saldatura alla base della cisterna che conteneva un liquido, acqua con un derivato del cloro, che a contatto con la saldatura e a causa dell'aumento della temperatura è esploso in maniera violentissima.


L'operaio è stato travolto dalla deflagrazione ed il suo corpo, sbalzato oltre la recinzione, si è fermato contro il muro del vicino magazzino, cadendo a terra. Mentre la parte superiore della cisterna è esplosa in aria, atterrando a circa 200 metri dal punto di esplosione. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta mentre il corpo di Pezzutto è stato trasportato alla cella mortuaria dell'ospedale di Motta di Livenza dove oggi verrà effettuato l'esame esterno dopo il quale il magistrato deciderà se disporre l'autopsia o dare il nulla osta per la sepoltura. Nessun commento sull'accaduto da parte dei proprietari del caseificio Moro, che  conoscevano molto bene la vittima che si era occupato in molte occasioni di opere manutentive.


Sul posto ieri pomeriggio sono giunti colleghi e parenti. Per primo il fratello Maurizio, poi i figli Paolo e Marisol, inconsolabili come la moglie Fanni (Margherita) che non sanno darsi pace per il terribile incidente che ha spezzato la vita del loro caro Gianfranco.
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